S&P500 - Assunzioni ancora aperte in USA, ma stagnazione in arrivo

I dati sui nuovi occupati dicono che il mercato del lavoro è solido, nel corso del 2024 però, potrebbe indebolirsi. In forte calo la componente occupazione dell'indice ISM Servizi 

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Fatto


Indice S&P500 a 4713 punti, +0,5%.

I dati generali sull’occupazione comunicati oggi dal Bureau of Labour Statistics confermano quanto contenuto nel report relativo alle sole aziende private uscito da Automatic Data Processing: il mercato del lavoro non è più torrido come nella prima parte del 2023 ma resta molto caldo.

Lo stesso non si può dire della parte maggioritaria dell’economia degli Stati Uniti, quella dei servizi. L’indice ISM non manifatturiero è sorprendentemente sceso sui minimi da giugno a 50,6, da 52,7 di novembre, il consensus si aspettava una conferma del valore del mese precedente. La componente occupazione è precipitato: -7,4 punti percentuali a 43,3, su livelli che non si vedevano dal luglio del 2020.

La variazione dei salariati non agricoli del mese scorso, pari a +216.000, oltre a essere parecchio sopra le attese, smentisce chi metteva in conto il raffreddamento manifestatosi con l’arrivo dell’autunno.
In ottobre e novembre i nuovi occupati erano tornati sotto la soglia delle duecentomila unità, una discesa considerata l’inizio del nuovo trend. Nel 2023, l’economia degli Stati Uniti ha creato 2,7 milioni di nuovi occupati, una media di 225.000 al mese.
La sorprendente impennata delle nuove buste paga registrata in dicembre è stata determinata dall'aumento delle assunzioni nei settori pubblico, sanitario, dell'assistenza sociale e delle costruzioni. Il settore del tempo libero e dell'ospitalità ha guadagnato 40.000 posti di lavoro, come mediamente è avvenuto nel corso del 2023, nel 2022 invece, la media mensile era stata +88.000. A temperare la portata del dato di oggi è la revisione al ribasso delle cifre comunicate in ottobre e in novembre, una rettifica che riduce complessivamente di 70.000 unità la cifra totale del 2023.

La disoccupazione non scende, la paga oraria sale e il mercato del lavoro non si intiepidisce, la Federal Reserve non sentirà probabilmente l’urgenza di tagliare i tassi il prima possibile, ipotesi diventata una quasi certezza nelle ultime due settimane del mese passato.
FedWatch di CME, uno strumento informatico che utilizza i futures sui tassi d'interesse per mostrare le aspettative del mercato sui tassi, dà oggi al 52% la probabilità di una riduzione del tasso sui fed funds a marzo, rispetto al 62% di giovedì e all’85% della settimana scorsa. Le probabilità che i tassi rimangano al livello attuale a maggio, senza alcun taglio, sono salite al 12,4% dal 7,7% precedente.
 

Effetto

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