PETROLIO - Terza settimana negativa di seguito, non accadeva da maggio
Il prezzo del greggio è circa 5 punti percentuali sotto i valori di inizio 2023, bene per l'inflazione

Fatto
Brent (80,80 usd), Wti (76,50 usd). Il petrolio apre la giornata in ribasso, dal +2% di venerdì a seguito dell'intensificarsi delle tensioni a Gaza: l'Iraq ha chiesto all'Opec di tagliare la produzione.
La scorsa settimana è stata la terza negativa di seguito, con una perdita intorno al -4%, un evento che non si verificava da maggio.
Gli investitori sono più concentrati sulla domanda debole negli Stati Uniti e in Cina, mentre le preoccupazioni per le potenziali interruzioni dell'offerta dovute al conflitto Israele-Hamas si sono attenuate.
Intanto, l’Energy Information Administration (EIA) ha dichiarato che la produzione di petrolio greggio negli Stati Uniti quest’anno aumenterà leggermente meno di quanto previsto in precedenza, mentre la domanda diminuirà.
L’anno prossimo, il consumo pro capite di benzina negli Stati Uniti potrebbe scendere al livello più basso degli ultimi due decenni.
L’OPEC+, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati tra cui la Russia, si incontreranno il 26 novembre. Non sono previsti altri tagli aggiuntivi.
Dal lato dell’offerta, le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere operative per la seconda settimana consecutiva al livello più basso da gennaio 2022, ha affermato la società di servizi energetici Baker Hughes.
Dal picco toccato a fine settembre il prezzo si è ridimensionato di circa 15 dollari al barile.
Ora il bilancio del 2023 del petrolio è -6% per il Brent e -4,70% per il Wti.
Effetto
Analisi Tecnica. La tendenza di breve si è indebolita bruscamente e sembra proiettata sulla parte bassa dell'ampio range che guida il movimento da ini…
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