PETROLIO - Rumors di altri tagli alla produzione in arrivo. L'Analisi Tecnica di Websim

Il petrolio era arrivato a quattro settimane di ribasso consecutive, con la quotazione scesa ai minimi da luglio.

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Fatto

Brent (82,0 usd), Wti (77,50 usd).  

Prezzi in lieve calo dal +2% di ieri. A Gaza sembra imminente la dichiarazione di una tregua e la liberazione di una parte degli ostaggi. 

Lunedì i prezzi del petrolio sono balzati in avanti nella prospettiva di ulteriori tagli alla produzione in arrivo da parte dell'OPEC Plus.

Il petrolio era arrivato a quattro settimane di ribasso consecutive, con la quotazione scesa ai minimi da luglio.

Alcune fonti vicine all'OPEC+ hanno detto a Reuters che il gruppo di produttori, composto dall'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dai loro alleati, inclusa la Russia, è pronto a valutare se effettuare ulteriori tagli alla fornitura di petrolio quando si riunirà il 26 novembre. 

Il gruppo ha già promesso tagli totali alla produzione di petrolio di 5,16 milioni di barili al giorno, ovvero circa il 5% della domanda globale giornaliera, in una serie di misure avviate alla fine del 2022.

Questi tagli includono ulteriori tagli volontari da parte dell’Arabia Saudita e della Russia. I due principali produttori hanno promesso di continuare i tagli all’offerta fino alla fine dell’anno, ma potrebbero decidere di annunciare ulteriori riduzioni per sostenere ulteriormente i prezzi.

“Continuiamo ad aspettarci che l’Arabia Saudita e la Russia prorogheranno i loro ulteriori tagli volontari all’inizio del 2024. Tuttavia, ciò che non è chiaro è se il gruppo OPEC+ effettuerà ulteriori tagli”, hanno affermato gli analisti di ING in una nota.

Il calo di circa 20 usd il barile registrato dal picco di settembre si spiega con una serie di ragioni:

1) l'aumento oltre le attese delle scorte USA, mentre la produzione di greggio statunitense rimane su livelli record a 13,2 milioni di barili al giorno;
2) la difficile ripresa cinese. E' emerso che le raffinerie cinesi hanno lavorato minori quantità di petrolio in ottobre rispetto al mese precedente; 
3) le preoccupazioni per la tenuta della crescita globale. Gli ultimi dati macroeconomici giunti dalle aree più ricche del pianeta, Europa e Stati Uniti, hanno evidenziato un ulteriore deterioramento. Mercoledì la Commissione europea ha tagliato le sue previsioni di crescita per l’Eurozona nel 2023 allo 0,6% dallo 0,8% previsto a settembre;
4) l'attenuazione del rischio di una deflagrazione della crisi Hamas/Israele.

Ora il bilancio del 2023 del petrolio è intorno a -5%.

Effetto

Analisi Tecnica. La tendenza di breve si è indebolita bruscamente e sembra proiettata sulla parte bassa dell'ampio range che guida il movimento da ini…

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