PETROLIO - Prezzo sui minimi da metà marzo
Il guadagno del greggio da inizio anno si è ridimensionato intorno al +10%

Fatto
Il Brent rimbalza dello 0,7%, dal pesantissimo -5% di ieri, che ha fatto sprofondare il prezzo sui minimi da metà marzo.
Coincidenza vuole che esattamente un anno fa, il 2 maggio 2023, il Brent portò a termine la seduta con un identico crollo. Dopo di allora, mai si è verificata una caduta giornaliera di tali dimensioni.
Il guadagno del greggio da inizio anno si è ridimensionato intorno al +10%.
Secondo gli addetti ai lavori, sarebbero tre i motivi principali in grado di spiegare la repentina discesa:
1) la speranza di una tregua tra Hamas e Israele, rafforzata dal pressing di Stati Uniti ed Egitto;
2) maggiori acquisti da parte delle raffinerie americane prima che arrivi sul mercato il petrolio canadese a prezzi più alti in seguito all’attivazione dell’oleodotto Trans Mountain. L’EIA ha infatti comunicato che le scorte settimanali sono cresciute di 7,3 milioni di barili durante la settimana terminata il 26 aprile, contro stime di un calo di 1,1 milioni;
3) la conferma dei tassi da parte della Federal Reserve, che potrebbe ridurre la crescita economica globale quest’anno e limitare l’aumento della domanda di petrolio.
A spiegare, invece, il rimbalzo odierno sarebbe l'aspettativa che il prezzo più conveniente possa spingere il governo USA a rafforzare la propria riserva strategica, facendo da supporto alle quotazioni.
Effetto
Analisi Tecnica. La brusca caduta ha alterato profondamente il quadro rialzista di breve. Il trend di fondo rimane impostato al rialzo finchè il p…
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