PETROLIO - Prezzo in risalita, la Turchia smette di pompare greggio dal Kurdistan
Il prezzo del petrolio è sceso del -9% circa da inizio 2023 ad oggi

Fatto
I prezzi di Brent e Wti sono in lieve arretramento dopo il balzo di ieri intorno al +4%.
Dal primo gennaio ad oggi la quotazione del greggio risulta in contrazione di circa il -9% per entrambe le tipologie.
I mercati restano concentrati sugli sviluppi della crisi bancaria e sulle indicazioni della domanda in Cina.
Il balzo di ieri si giustifica con la decisione della Turchia di smettere di pompare greggio dal Kurdistan (circa 450mila barili/giorno), attraverso un oleodotto, a seguito di una decisione arbitrale che ha confermato la necessità del consenso di Baghdad (Iraq) per spedire il petrolio.
È altresì probabile che i prezzi del petrolio continuino a trarre sostegno dalle indicazioni di una ripresa della domanda cinese. Le importazioni cinesi di petrolio greggio dovrebbero aumentare del +6,2% nel 2023 a 540 milioni di tonnellate, secondo la stima di un'unità di ricerca della China National Petroleum Corporation.
Il PMI manifatturiero e dei servizi della Cina sarà un importante trigger per i prezzi del petrolio poiché è molto probabile che i dati positivi migliorino ulteriormente le prospettive della domanda.
Intanto, le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono previste in aumento di circa 200.000 barili la scorsa settimana, secondo un sondaggio preliminare di Reuters. L'American Petroleum Institute (API) pubblicherà i suoi dati oggi alle 16:30.
Effetto
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