PETROLIO - Prezzo in rialzo, l'Iran lancia 200 missili su Israele

Fatto

Il Brent ha aggiunto circa tre dollari al prezzo di apertura di lunedì mattina in seguito all'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente.

Teheran ha lanciato 200 missili contro Israele, ha riferito la TV di Stato iraniana.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano parlato da parte loro di circa 180 missili sparati dall'Iran contro il territorio dello Stato ebraico, la maggior parte dei quali intercettati.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha programmato una riunione sul Medio Oriente per mercoledì e l'Unione Europea ha chiesto un cessate il fuoco immediato.

Il rischio di un allargamento del conflitto e di una interruzione della produzione o del flusso di trasporto del greggio nell'area è proprio uno dei fattori che riteniamo ancora sottovalutato in questo momento delicato.

Gli investitori sembrano piuttosto "distratti" dalle leziose considerazioni sulle prospettive di crescita dell'economia globale, che potrebbero intaccare la domanda globale.

Il coinvolgimento diretto nel conflitto dell'Iran, membro dell'OPEC, solleva parecchie preoccupazioni, visto che il paese estrae circa 3,7 milioni di barili al giorno ovvero il 3% circa del consumo giornaliero a livello mondiale.

Un gruppo di ministri dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e alleati, insieme chiamati OPEC+, si riunirà nel pomeriggio di oggi per esaminare la situazione. Non sono previsti cambiamenti sull'attuale livello di produzione. Da dicembre, l'OPEC+, che include la Russia, dovrebbe aumentare la produzione di 180.000 barili al giorno (bpd) al mese.

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