PETROLIO - L'Opec+ prolunga i tagli alla produzione fino al 2025

Fatto

Avvio di settimana in lieve calo.

Il Brent ha chiuso maggio con una perdita del -7%, dopo quattro mesi di rialzo. La discesa è da imputare al contesto fragile della Cina, uno dei principali consumatori, e ai dubbi sul ritmo delle riduzioni dei tassi di interesse nelle principali economie industrializzate.

Il bilancio da inizio anno rimane positivo di circa il +5%.

Il gruppo di paesi produttori noto come OPEC Plus ha deciso di estendere fino alla fine del 2025 i tagli di 2 milioni di barili al giorno. Nel contempo, ha anche deciso di prolungare le restrizioni volontarie di alcuni Paesi fino al terzo trimestre 2024, mentre ha consentito agli Emirati Arabi di aumentare la produzione di 300mila barili al giorno.

L'obiettivo è quello di sostenere i prezzi del petrolio in una fase di grande incertezza economica e geostrategica.

Abu Dhabi, Arabia Saudita, Russia, Algeria, Oman, Kazakistan, Kuwait e Iraq hanno compiuto quest’anno sforzi supplementari, che dovrebbero essere rinnovati nel 2025. Al momento non sono state fornite cifre, visto che i Paesi generalmente le comunicano separatamente.

Iraq e Kazakistan hanno effettivamente superato le loro quote nel primo trimestre, la Russia le ha superate in aprile.

Dall’ultima riunione di novembre, l'OPEC Plus è riuscito a mantenere i prezzi del Brent intorno agli 80 dollari al barile giocando sull'offerta.

La debolezza del greggio non frena l'interesse per i titoli dei principali protagonisti del settore energetico. La vendita di azioni da 12 miliardi di dollari di Saudi Aramco è andata esaurita poco dopo l’apertura di ieri, hanno detto fonti familiari. Il portafoglio ordini riflette un mix di investitori locali e stranieri.

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