ORO -1% Trump frenerà la corsa dell'oro?
La futura politica del neo-eletto presidente Usa potrebbe imprimere un nuovo corso alle quotazioni. Questa sensazione è stata ben fotografata dal -3% del 6 novembre, giorno dell'incoronazione di Trump

Fatto
Stamattina l'oro cede l'1%, mentre giovedì è rimbalzato del +1,8% e mercoledì ha perso il -3%.
Tutto ciò rende l'idea della profonda incertezza che circonda le prospettive immediate dell'oro.
Il bilancio della settimana è in rosso del -1,5%, ma l'oro conserva un guadagno vicino al +30% da inizio 2024. Bisogna risalire al 2007 per trovare un anno nel quale l'oro è riuscito ad accumulare un progresso complessivo superiore al +30%.
Dopo il rally dei giorni scorsi, potrebbe iniziare una nuova fase?
Il metallo prezioso è cresciuto fino a livelli record grazie soprattutto alla caratteristica di bene rifugio, che lo rende allettante in periodi di turbolenze geopolitiche.
Tuttavia, la futura politica del neo-eletto presidente Usa, Donald Trump, potrebbe imprimere un nuovo corso alle quotazioni. E questa sensazione è stata ben fotografata dal -3% del 6 novembre, giorno in cui Trump è stato decretato vincitore.
Il movimento si spiega con il programma elettorale promesso da Trump.
Il tycoon prevede un nutrito pacchetto di sgravi fiscali a favore delle imprese, ma anche dei lavoratori più deboli attraverso la "detassazione delle mance".
Secondo alcuni economisti, questa politica farà aumentare i rendimenti dei titoli di Stato americani, fattore che sosterrà a sua volta il corso del dollaro (i flussi di liquidità spesso vanno alla ricerca dei rendimenti più alti) provocando quindi inflazione.
Un altro pilastro del programma trumpiano riguarda l’inserimento dei dazi sulle merci provenienti da Cina ed Europa, un fattore che di per sé fa aumentare i prezzi.
Alcuni economisti sostengono quindi che la Fed potrebbe, di fronte ad una frenata del rallentamento dell’’inflazione, attenuare la sua politica di taglio dei tassi.
Ciò sosterrebbe, ancora una volta, le quotazioni del dollaro, sfavorendo quelle dell’oro, che di solito hanno rispetto alla divisa Usa un rapporto inversamente proporzionale.
Per qualche osservatore, invece, come JPMorgan, il futuro è ancora roseo grazie all'interventismo delle banche centrali che hanno aumentato le riserve dal 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le successive sanzioni alla Russia.
Questo fattore sarà determinante fino al 2025, scrivono i suoi esperti. Sebbene la banca centrale cinese abbia sospeso gli acquisti di oro ad aprile, JPMorgan prevede che i dazi e le questioni geopolitiche spingeranno le banche centrali, inclusa quella cinese, a diversificare ulteriormente le riserve in dollari USA e a puntare sull'oro.
Anche gli investitori al dettaglio dovrebbero continuare a sostenere l'oro, come dimostrato dall'aumento degli acquisti di ETF sull'oro dalla scorsa estate.
Effetto
Analisi tecnica. Il quadro rialzista si è bruscamente interrotto a valle dell'elezione di Trump. Operatività. Confermiamo la strategia di sfruttar…
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