ORO - Soffre la concorrenza del dollaro, occhi sulla FED

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L'oro sembra avere perso un po' del suo smalto, con il prezzo che rimane circa 150 dollari sotto il record di fine ottobre, mentre Bond e Borse continuano a correre.

La debolezza è da imputare principalmente al forte rialzo del Dollaro, che ha distratto l'attenzione degli investitori dai metalli preziosi: nell'ultimo mese ha recuperato circa il +5% nei confronti della moneta unica e si è portato sui massimi da due anni contro un paniere di sei principali valute.

Il biglietto verde ha esteso i guadagni dopo i solidi dati sulla manifattura USA, aumentando le scommesse che la FED possa tenere in sospeso il taglio dei tassi di interesse nella riunione di fine mese.

Una serie di funzionari della Fed dovrebbero parlare nei prossimi giorni, in particolare il presidente Jerome Powell mercoledì. Il suo discorso arriva solo poche settimane prima dell'ultima riunione della Fed per l'anno, in cui si prevede che la banca centrale taglierà i tassi di 25 punti base.

Anche i dati sulle buste paga non agricole per novembre attesi venerdì saranno ampiamente considerati. Gli investitori si stanno preparando per una lettura potenzialmente robusta, poiché l'impatto delle recenti interruzioni legate agli uragani si sta attenuando. Le previsioni medie indicano un aumento di 195.000 unità.

Sullo sfondo restano le diffuse tensioni geostrategiche.

Il cessate il fuoco tra Israele e Libano, entrato in vigore mercoledì scorso, appare sempre più fragile. Le autorità libanesi hanno affermato che almeno due persone sono state uccise lunedì negli attacchi israeliani nel Libano meridionale. Nel frattempo, gli attacchi aerei si sono intensificati in Siria mentre il presidente Bashar al-Assad ha promesso di schiacciare gli insorti ad Aleppo. 

L'oro registra un guadagno del 28% da inizio 2024, che si amplia a +34% (in euro) per effetto della rivalutazione del dollaro.

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