Oro, la corsa in borsa non si fermerà
Dal 3 gennaio in poi ha segnato la bellezza di otto rialzi settimanali consecutivi, raggiungendo un prezzo massimo di 2.951 dollari l’oncia nella giornata di martedì 24 febbraio 2025

Fatto
Continua il momento positivo per l’oro, visto da sempre come un bene rifugio, sostenuto dalle tensioni geopolitiche e dalle incertezze generate dalla guerra dei dazi di Trump.
Da inizio anno, l'oro ha guadagnato il +10%.
Dal 3 gennaio in poi ha segnato la bellezza di otto rialzi settimanali consecutivi, raggiungendo un prezzo massimo di 2.951 dollari l’oncia nella giornata di martedì 24 febbraio 2025.
Cosa dicono gli analisti
Reuters cita Kunal Shah, responsabile della ricerca presso Nirmal Bang Commodities di Mumbai. I mercati sono in attesa di vedere l’evoluzione della guerra commerciale, tuttavia, “l’outlook sull’oro continua a rimanere molto positivo”.
Di recente, Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo a 3.100 dollari l’oncia entro la fine del 2025, anche grazie ai massicci acquisti delle Banche Centrali, effettuati in un’ottica di diversificazione.
A febbraio, la Banca Centrale Cinese ha acquistato oro per il quarto mese consecutivo, aumentando le sue riserve di 0,16 milioni di once troy. L’istituto ha ripreso gli acquisti dallo scorso novembre, dopo una pausa di sei mesi. Lo riporta oggi Bloomberg.
Oro, tassi e dazi
Il presidente Usa ha deciso di rimandare l’entrata in vigore dei dazi contro Canada e Messico al prossimo 2 aprile. Tuttavia, queste mosse non hanno convinto i mercati, che le percepiscono come incerte ed instabili.
I dazi sono considerati forieri di inflazione, e questo aspetto, unitamente ad un dollaro più debole (la moneta Usa in questi giorni ha raggiunto un minino di quattro mesi), spinge al rialzo la quotazione dell’oro.
Bisogna considerare anche il legame fra oro e tassi di interesse
Quest’ultimi, se elevati, riducono l’attrattività del metallo. Nell’ultima riunione dello scorso dicembre, la Fed, dopo aver imboccato un percorso espansivo, ha scelto di mantenere invariati i tassi.
Giovedì, il governatore della Fed, Christopher Waller, ha dichiarato di essere contrario ad un taglio dei tassi nella prossima riunione del 18-19 marzo.
Durante un evento organizzato dal Wall Street Journal, ha detto di voler “vedere cosa succede con i dati sull'inflazione di febbraio”, che usciranno il prossimo 12 marzo.
Lo stesso timore è condiviso dalla Banca Centrale Europea, che ieri ha tagliato i tassi di 25 punti base. Tuttavia, anche il presidente Christine Lagarde ha paventato la possibilità di un possibile stop ai tagli nella riunione di metà aprile.
Effetto
Analisi tecnica. Gli acquisti in ottica di bene rifugio hanno portato il prezzo dell'oro su livelli record. La rottura convinta di area 2.800 usd, sog…
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