ORO - Citi lo vede a 3.000 dollari l'oncia (upside +24%)

Fatto

L’oro si è portato a pochissima distanza dai suoi massimi storici.

Il guadagno da inizio anno oscilla tra il +17,50%, se espresso in USD, e il +18,80%, se espresso in Euro. 

I prezzi dell'oro potrebbero salire fino a 3.000 dollari l'oncia poiché i flussi "hanno ampio margine di espansione" ha scritto Citi in una nota rivolta ai clienti.

La medesima previsione era stata avanzata da Bank of America (BofA) a fine giugno.

Citi afferma che l’indebolimento del mercato del lavoro statunitense, abbinato a una tendenza più ampia di disinflazione e a un indice dei prezzi al consumo di giugno particolarmente debole, rafforza l’argomentazione a favore di una svolta accomodante da parte della Federal Reserve alla prossima riunione del FOMC di luglio.

"Questo scenario dovrebbe essere rialzista per l'oro e l'argento fino alla fine dell'anno", ha affermato Citi, con effetti positivi attesi anche per i metalli di base come il rame.

L'analisi di Citi evidenzia l'impatto dei precedenti tagli della Fed sui prezzi dei metalli preziosi, sottolineando che "i rendimenti logaritmici medi dei metalli preziosi, annualizzati, sono stati del +13% nel periodo di 6 mesi successivo al primo taglio della Fed" negli ultimi quattro cicli.

Citi ha inoltre sottolineato che "i rendimenti a 12 mesi per il settore sono stati in media del +20% durante i due episodi più recenti", allineando di conseguenza il target price dell'oro entro metà/fine 2025 da 2.800 a 3.000 dollari l'oncia e il target price dell'argento da 38 a 40 dollari l'oncia.

La nota sottolinea anche i recenti afflussi negli ETF su metalli preziosi, che hanno registrato una raccolta netta positiva a giugno per la prima volta negli ultimi 12 mesi, con luglio che continua questa tendenza.

Effetto