NIKKEI 225 - L'inflazione "morde", BoJ pronta ad agire?

Fatto

L’indice Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso quasi invariato la seduta e con una modesta perdita (-0,5%) la settimana.

Si è fermata stanotte la caduta dello Yen, arrivato dopo sei sedute consecutive di flessione su dollaro ai minimi da venticinque anni.

Da inizio anno lo Yen si è svalutato del -13% nei confronti del Dollaro USA. 

Se il 2024 terminasse su questi livelli, si tratterebbe del quarto anno consecutivo di forte svalutazione. 

Complessivamente, da inizio 2021 ad oggi lo Yen ha ceduto oltre il 50% al biglietto verde e, per la cronaca, ha ceduto il 35% all'Euro.

Quota 159 vs Usd appena raggiunta è un'area critica perché in passato è stato su questi livelli che è arrivato l’intervento delle autorità monetarie del Giappone. 

L'inflazione giapponese ha accelerato a causa dell'aumento dei costi dell'energia, un risultato che avvalora l'ipotesi di un aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi.

I prezzi al consumo, esclusi gli alimenti freschi, sono aumentati del +2,5% a maggio rispetto a un anno fa e in accelerazione rispetto al +2,2% di aprile, ha dichiarato stamattina il Ministero degli Affari Interni.

La lettura è risultata leggermente inferiore al degli economisti, pur rimanendo al di sopra dell'obiettivo del +2% della Banca del Giappone per il 26° mese.

Commento di Nobuyasu Atago, capo economista di Rakuten Securities. "Il rimbalzo dell'IPC si è mantenuto all'interno di un intervallo previsto e non credo che questo rapporto da solo, sarà un fattore decisivo per la BOJ. Bloomberg Economics afferma che la ripresa è stata guidata principalmente da un fattore di spinta dei costi, “non da una aumento della domanda".

Al termine dell'ultima riunione sulla politica monetaria della Banca del Giappone, l'istituto ha lasciato invariati i tassi (0,10%), dopo lo storico rialzo di marzo, e ha detto che dirà in luglio di quanto taglierà gli acquisti di obbligazioni. La decisione era ampiamente prevista. 

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