NIKKEI 225 - "Kaze tachinu": si alza il vento dell'inflazione

Gli operai giapponesi hanno ottenuto un incremento della retribuzione del 5,3%, l’aumento più forte degli ultimi trent’anni. Il dato è in accelerazione dal +3,8%, sopra le aspettative

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Fatto

In Giappone i salari stanno salendo come non succedeva da trent’anni, l’inflazione si sta risvegliando e l’era dei tassi negativi è alla fine.

La settimana prossima la Banca del Giappone dovrebbe dare indicazioni precise sulla svolta in arrivo: l’economista di Bloomberg Intelligence Taro Kimura si aspetta un’altra conferma del tasso al -0,1%, livello che resiste immutato da quasi dieci anni, ma nel giro di qualche mese, le evidenze sul surriscaldamento dell’inflazione porteranno il board ad alzare il costo del denaro. Molti altri economisti invece, anche se non la maggioranza, ritengono che i tempi siano già maturi.

Il documento diffuso stamattina dalle federazioni sindacali giapponesi stamattina dà ragione a loro.

Gli iscritti hanno ottenuto nell’ultimo anno un incremento della retribuzione del 5,3%, l’incremento più forte degli ultimi trent’anni.

Il dato è in accelerazione dal +3,8% del periodo precedente, ben sopra le aspettative degli economisti, comprese tra +4% e +5%.

Da inizio secolo l’aumento non aveva mai superato in modo rilevante il +2%, per trovare un anno di crescita oltre il +5% si deve tornare al 1990.

Che il vento stesse per alzarsi dopo anni di calma piatta lo si era capito nei giorni scorsi, quando il colosso Toyota aveva dichiarato di aver detto di sì a tutte le richieste di aumento dei salari e dei premi arrivate dal sindacato.

L’indebolimento dello yen di stamattina dice che la notizia non ha colto di sorpresa i trader: il cross dollaro yen sale per il terzo giorno consecutivo a 148,7.

RBC Blue Bay è tra i soggetti che da qualche tempo consiglia di vendere yen sull’aspettativa della fine dell’età della deflazione.

Mark Dowding, il Fixed Income CIO scriveva di recente in una nota di aspettarsi un tasso di interesse neutrale intorno all'1,25-1,5%, con un'inflazione al 2%. “Su questa base pensiamo che i tassi di liquidità in Giappone saliranno allo 0,5% quest'anno, con un'inflazione che supererà le previsioni del consenso nazionale”. La casa di gestione canadese consiglia anche di vendere il debito giapponese in quanto si aspetta di vedere il decennale a 1,25% di tasso di rendimento entro la fine dell’anno, dall’attuale 0,77%.

Il cambio di scenario non dovrebbe rallentare la corsa dell’azionario, arrivato sui massimi della storia a inizio mese.

Quello di Tokyo è “un mercato che molti investitori globali hanno trascurato per troppo tempo”, si legge nella nota firmata da Dowding. BlackRock e Man Group sono tra quelli convinti del fatto ci siano ulteriore spazio per il rialzo.

Yue Bamba, head of Japan active investment di BlackRock ritiene che la banca centrale alzerà i tassi molto gradualmente, stando attentissima a mantenere condizioni accomodanti stimolanti.

All’inizio del mese, gli strategist di Goldman Sachs, Kazunori Tatebe e Bruce Kirk, hanno alzato il target a dodici mesi dell’indice generale Topix della borsa di Tokyo a 2.900 punti, circa il 10% dai livelli di chiusura di stamattina.

Effetto

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