NASDAQ 100 - Intel è ai minimi termini, ora tutti la vogliono

Venerdì il Wall Street Journal ha riferito di un approccio amichevole di Qualcomm. Domenica Bloomberg ha riportato che il fondo Apollo vuole investire cinque miliardi di dollari in Intel

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Fatto

Intel guadagna il +3% nel preborsa, dopo aver chiuso con un rialzo analogo la seduta di venerdì.

Il titolo aveva reagito alle indiscrezioni del Wall Street Journal su un approccio amichevole arrivato dalla rivale Qualcomm .

Ieri si sono aggiunti altri retroscena: Bloomberg ha scritto che il fondo di private equity Apollo sarebbe intenzionato a investire in Intel circa cinque miliardi.

Il produttore di chip con sede a Santa Clara avrebbe preso atto della proposta e la starebbe valutando, così come probabilmente sta esaminando quel che ha messo sul tavolo Qualcomm.

Apollo non aveva fino a poco tempo fa competenze specifiche sull’industria dei semiconduttori ma quest’estate ha messo a segno un colpo nel settore, rilevando per 11 miliardi di dollari il 49% del maxi stabilimento irlandese della stessa Intel.

Quest'ultima è stata un tempo la numero uno incontrastata dei chip per computer, poi è arrivato il declino, infine la crisi.

Ai prezzi di venerdì la capitalizzazione è 93,4 miliardi di dollari, da inizio anno il ribasso è del -56%, contro il +19% dell’indice SOX di riferimento per l’industria.

Nel 2020, sui massimi di lungo periodo, il valore di mercato di Intel era 290 miliardi di dollari.

Qualcomm è più del doppio di Intel, venerdì valeva in borsa 188 miliardi.

Il Wall Street Journal riporta che la trattativa di cui dà conto è per il momento a tutto campo, si parla di acquisto del cento per cento del capitale di Intel da parte di Qualcomm, di operazioni riguardanti singole parti del business e di aggregazioni carta contro carta.

Di certo il negoziato deve fare i conti anche con la politica e con le autorità di controllo della concorrenza: i semiconduttori sono sempre di più un’area strategica per il governo degli Stati Uniti, per cui ci sarebbero mille occhi puntati sull’affare.

Il Wall Street Journal scrive che a Washington l’ipotesi di un’aggregazione potrebbe anche non dispiacere, in quanto potrebbe rafforzare il vantaggio tecnologico americano.

Qualcomm è uno dei principali fornitori di chip per smartphone, compresi quelli che gestiscono le comunicazioni tra i telefoni e le torri cellulari. Comprando Intel e integrandola nel suo perimetro, amplierebbe in modo significativo i suoi orizzonti. Il soggetto post fusione potrebbe poi iniziare a muoversi nelle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, ambito nel quale, entrambe, sono state messe in ombra da Nvidia .

Effetto

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