NASDAQ 100 - Da record nonostante i venti contrari
L'indice dei tech ha toccato il massimo storico in una giornata di forte crescita del tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni

Fatto
Chi sta associando il percorso dei tech all’andamento dei tassi d’interesse è stato preso ieri in contropiede da due eventi concomitanti: il rialzo dell’1,4% che ha spinto il Nasdaq 100 sui massimi della storia e le vendite sui bond che hanno portato il rendimento del Treasury decennale al 4,14%, da 4,07% del giorno prima.
La dottrina delle borse dice che i titoli delle società ad alto tasso di crescita, come quelle dell’high tech, salgono quando i rendimenti delle obbligazioni scendono, in quanto i profitti futuri valgono di più.
Lo stesso vale al contrario. Da inizio anno, il decennale è passato da 3,89% a 4,14%, eppure, nonostante il forte vento contrario, il Nasdaq 100 guadagna da inizio anno l’1,7%.
Dai minimi di ottobre, l’indice delle prime cento società dell’area tech è in rialzo di quasi il +20%, ieri il nuovo record.
Nessun investitore ama comprare sui massimi storici, anzi, di solito a questi livelli inizia la ricerca di motivi per vendere o per aspettare lo storno.
Le buone ragioni per essere prudenti non mancano, chi le cerca le trova facilmente. Alcune di queste sono messe in evidenza stamattina da Marketwatch.
Il Nasdaq 100 è arrivato a trattare 25 volte l’utile dell’anno prossimo, da 21 volte di fine ottobre. Il multiplo è su livelli alti rispetto alla media storica, ma relativamente basso se lo si confronta con le fasi di mercato toro, che per inciso sono durate parecchio.
Guardando l’argomento da un’altra angolazione, si può dire che oggi, a questi multipli, il Nasdaq 100 rende il 4%, 14 punti base in meno del tasso del decennale.
I dotti dell'analisi fondamentale dicono che gli indici di borsa dovrebbero trattare a rendimenti superiori al free risk, considerato per convenzione il decennale degli Stati Uniti, per cui il giudizio è fatto: vendere o evitare.
Ma il mercato non è l’accademia e molto spesso le solide argomentazioni dei fondamentali si dissolvono nell’aria euforica del Bull Market.
La mirabolante ascesa di Nvidia sembrerebbe essere uno dei questi casi: il rialzo dei tassi di mercato di queste prime tre settimane dell’anno non ha fermato il titolo del produttore di chip per l’ambiente grafico, salito del +15% su nuovi massimi storici, dopo il +250% del 2023.
Nvidia tratta ora a un P/E di 73x, a prima vista un multiplo carissimo, ma è meno della metà del P/E precedente l’avvio del rally a metà 2023 e scenderà a 46x nel corso dell'anno, se sono attendibili le proiezioni degli analisti raccolte da Bloomberg.
I custodi della razionalità, per semplicità individuati negli analisti di borsa, non vedono però pericoli di sopravvalutazione: dei 64 esperti con una copertura sul titolo, ce ne sono 58 con giudizio Buy. Nessuno consiglia di vendere.
Il target price medio è 659 dollari, novanta dollari sopra il prezzo di ieri.
Effetto
Analisi Tecnica Nasdaq Composite. Il Nasdaq 100, che raccoglie l'eccellenza dei Tech quotati a Wall Street, ha toccato il nuovo record storico in pros…
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