Morgan Stanley migliora il giudizio sulla borsa cinese

Fatto

Quasi tutte in calo le borse della Cina sulla scia delle dure dichiarazioni di Trump nei confronti di Volodymyr Zelensky, che potrebbero rallentare il percorso di pacificazione tra Russia e Ucraina. Il presidente ucraino è stato definito un "dittatore mai eletto", "un comico mediocre" che "rifiuta di indire elezioni”, perché è indietro con i sondaggi”.

Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,2%, Hang Seng di Hong Kong -1,3%, Taiex di Taipei -0,5%.

Morgan Stanley ha migliorato il giudizio sull’azionario cinese (prendendo a riferimento l'indice MSCI China) a Equal Weight da Underweight: il target di fine 2025 per l'indice è stato aumentato del +22%.

Gli strateghi Jonathan Garner, Laura Wang e Daniel Blake hanno anche alzato l’obiettivo sull’Hang Seng a 24.000 punti, dal precedente 19.400. Oggi è a 22.654 punti.

La banca d’affari scrive che gli sviluppi geopolitici e locali stanno abbassando il premio al rischio azionario per la Cina,

Il rischio principale per la scelta di Morgan Stanley sarebbe un'escalation specifica delle tensioni con gli Stati Uniti.

In questo momento, soprattutto dopo il cambio di inquilino alla Casa Bianca, i rapporti sono di reciproco rispetto.

Ieri sera il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che sarebbe possibile raggiungere un nuovo accordo commerciale con la Cina, segnalando così la sua disponibilità ad evitare l'insorgere di una lotta commerciale tra Washington e Pechino.

"È possibile, è possibile", ha detto Trump ai giornalisti sull'Air Force One ieri sera, quando gli è stato chiesto se avrebbe concluso un nuovo accordo con la Cina.

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