MOBILITA' EV - La Commissione UE conferma gli obiettivi per il 2035

Ci sono crescenti richieste di modifiche da parte degli Stati membri

Veicolo elettrico in ricarica presso una colonnina moderna, simbolo di mobilità sostenibile e tecnologie pulite.

Fatto

Il Commissario per la Concorrenza UE, Ribera, ha ribadito ieri che non c'è alcuna volontà di modificare la scadenza del 2035 per porre fine alle vendite di veicoli ICE.

La questione principale, secondo Ribera, è rimasta il sostegno all'industria automobilistica nel processo di transizione.

Allo stesso tempo, la Commissione Europea ha promesso di aprire un dialogo strategico con i produttori di automobili, nonché un piano d'azione per affrontare la crisi del settore.

D'altro canto, il Partito Popolare Europeo chiede un'alternativa e una revisione degli obiettivi per il 2025 e il 2035; per quest'ultimo chiede una revisione che tenga conto dei principi di neutralità tecnologica, riconoscendo il ruolo dei carburanti alternativi.

Le dichiarazioni di Ribera ribadiscono le intenzioni già comunicate dalla Commissione Europea, ovvero la conferma degli attuali obiettivi per il 2025 e il 2035.

Tuttavia, notiamo crescenti richieste di modifiche da parte degli Stati membri.

Per quanto riguarda gli obiettivi al 2025, riteniamo improbabile una revisione, tenendo presente che:

i) un ritardo degli obiettivi significherebbe una modifica della legislazione europea in tempi brevi tramite regolamenti di emergenza, che richiederebbero solide motivazioni;

ii) data la struttura della regolamentazione, le sanzioni peserebbero solo su pochi gruppi (rendendo più difficile giustificare l'uso della regolamentazione di emergenza);

iii) nel 2019, quando il settore rischiava un colpo di 30 miliardi di euro dall'introduzione della regolamentazione, non c'è stato alcun ritardo.

Per quanto riguarda gli obiettivi al 2035, riteniamo possibile una revisione verso una posizione più soft (rinvio degli obiettivi; un ruolo maggiore per le tecnologie alternative per la riduzione delle emissioni di CO2).

Notiamo che le discussioni sui progressi verso gli obiettivi sono attualmente previste per il 2026, ma alcuni stati membri (Italia in primis) chiedono che vengano anticipati al 2025.

Effetto

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 Redazione

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