MOBILITA' ELETTRICA - BYD sceglie l’Ungheria per il primo impianto

La decisione è arrivata dopo un anno di corteggiamento da parte dei paesi europei che speravano di ottenere investimenti e occupazione

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Fatto

Il gruppo cinese BYD prevede di costruire la sua prima fabbrica automobilistica europea nella città di Szeged in Ungheria.

L’impianto produrrà veicoli elettrici e ibridi plug-in per il mercato europeo e creerà migliaia di posti di lavoro.

L’impianto avrà probabilmente una capacità di circa 200.000 auto all’anno, con BYD che indica un aumento graduale.

Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha affermato che l’Ungheria fornirà sussidi per l’impianto BYD, anche se pubblicherà l’importo solo dopo aver ricevuto l’approvazione della Commissione europea.

BYD mira ad avere una quota di mercato del 10% in Europa entro la fine del decennio (circa 1,5-1,8 milioni di auto), mentre a novembre ha venduto poco più di 13.000 auto in Europa.

L'Atto 3 è stato il modello più venduto con quasi 11.000 unità vendute.

Commento

La notizia che BYD aprirà uno stabilimento in Ungheria è stata riportata per la prima volta da un giornale tedesco all'inizio di novembre.

Le novità di oggi ne segnano la conferma con la decisione di BYD arrivata dopo un anno di corteggiamento da parte dei paesi europei che speravano di ottenere investimenti e occupazione per i lavoratori locali che verrebbero dotati di uno stabilimento automobilistico.

I produttori cinesi di veicoli elettrici come BYD mirano ad aumentare la propria quota di mercato in Europa, ma l’attuale business basato sulle “esportazioni dalla Cina” deve affrontare alcune sfide poiché il loro vantaggio in termini di costi è eroso non solo dai costi logistici, ma anche da tasse e dazi di importazione.

Inoltre, ricordiamo che all’inizio di quest’anno l’UE ha aperto un’indagine nei confronti delle case automobilistiche cinesi in merito ai sussidi per i veicoli elettrici che potrebbero portare a un ulteriore aumento delle tariffe.

Lo spostamento della produzione in Europa potrebbe aiutare il produttore cinese di veicoli elettrici a migliorare la competitività, aggiungendo maggiore pressione sui prezzi dei veicoli elettrici nell’UE, anche se perderebbero una parte significativa del vantaggio in termini di costi dovendo utilizzare i prezzi dei fattori produttivi locali (dalla manodopera ai componenti).

Effetto

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