INDICE STOXX600 - Gap con Wall Street in chiusura, dice Barclays

Le azioni dell'Europa si comprano bene perché scontano tutto quel che di negativo può arrivare dalla presidenza Trump, i dazi e il protezionismo potrebbero essere soft, dice la banca d'affari 

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Fatto

Siamo in dicembre, Natale si avvicina anche per la borsa.

A Wall Street si comincia a parlare del rally di Santa Claus, in Europa è ben avviato il rally di Weihnachtsmann, il Babbo Natale dei tedeschi.

La Germania sta rallentando dal punto di vista economico e sbandando da quello della politica, ma il Dax di Francoforte sta tirando come se i guai del presente fossero già nei prezzi. Se si guarda ai prezzi delle azioni, l’anno zero della prima economia dell’Europa è alle spalle. 

Da solo però il Dax non basta a colmare il divario colossale tra Europa e Stati Uniti, il confronto è tutto a favore della prima.

Sarà così anche nel 2025?

Barclays risponde a questa domanda in un report di oggi. Per prima cosa, bisogna ammettere che il divario tra le due sponde dell’Oceano Atlantico è diventato ancora più estremo dopo la vittoria di Trump, un evento che ha “ravvivato gli spiriti animali”, si legge nella nota.

A Wall Street si è registrato il solito movimento post-elettorale, un melt up, lo definisce Barclays, ovvero, un rapido rialzo guidato da un’ondata di nuovi investitori attirati da una prospettiva di guadagno di breve o brevissimo periodo, piuttosto che dall’aspettativa di un miglioramento dei fondamentali economici. I più attivi, in queste settimane sono stati gli investitori retail e gli istituzionali vincolati alle strategie long only.

“Il Trump Trade ha lasciato indietro le azioni dell'UE e del Resto del Mondo, ampliando ulteriormente il divario di valutazione e di performance”, si legge nella nota firmata da Emmanuel Cau e altri quattro strategist.

Il movimento è andato così tanto in avanti che oggi, “molti aspetti positivi, o negativi, di Trump sembrano ormai scontati nei prezzi”, segnalano gli esperti.

Quel che Barclays definisce, “l’eccezionalismo degli Stati Uniti”, sarà un tema importante anche nel 2025, ma chi sceglie Wall Street deve sapere che sta pagando salato quel che compra.

I titoli UE, al contrario, si comprano bene perché scontano tutto quel che di negativo può arrivare dalla presidenza Trump.

Secondo Cau e colleghi c’è troppo pessimismo. “Le politiche di Trump saranno meno estreme delle sue proposte e saranno messe in opera con qualche ritardo”. In più, i maggiori tagli della BCE e l'indebolimento dell'euro potrebbero essere l’altro lato della medaglia, quello positivo per l'Europa.

Va infine aggiunto che bisogna tener conto “del potenziale per le riforme in Germania e la pace in Ucraina".

Barclays consiglia di tenere presente l’Europa e conferma la preferenza per Francoforte rispetto a Parigi, “manteniamo un favore verso i ciclici, avendo di recente rivalutato i beni di lusso e il settore tecnologico”.

Effetto

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 Redazione

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