GREEN BOND - Pechino indica la via ESG alle aziende

Come investire nei green bond e nelle green stocks con la massima diversificazione
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Sono entrate stanotte in vigore in Cina le linee guida sulle comunicazioni aziendali relative ad ambiente, ricadute sociali e pratiche di governo.

Il set di indicazioni e prescrizioni, per il momento su base volontaria, potrebbe diventare presto un obbligo. E' un “un passo necessario", ha detto Fang Xinhai, vicepresidente della China Securities Regulatory Commission, la Consob cinese.

Sul Sole24Ore di stamattina si legge che "di fatto è partita qualche ora fa una sorta di test generale basato su un centinaio di parametri allineati con l’International Sustainability Standards Board". 

Il quotidiano ricorda che "entro il 2025 la Cina si è prefissata di ridurre i principali inquinanti e i consumi energetici del 3% per unità di Pil, tagliando il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica del 13,5% e del 18% portando il riscaldamento pulito al 70% nel Nord della Cina. Al top della lista c’è l’obiettivo Net zero emissions entro il 2060, con il picco del carbonio da raggiungere entro il 2030, un doppio target che la Cina - paese con più emissioni inquinanti al mondo - ha promesso di onorare in ogni sede internazionale, ma che è tra i principali imputati dell’aumento del costo del lavoro e, quindi, dell’inflazione".

Sale di pari passo il mercato dei finanziamenti verdi, "fin d’ora al secondo posto dopo quello americano. Con 270 miliardi di dollari di green bond a fine 2021, la transizione verde in corso a livello globale richiede finanziamenti consistenti per sostenere le industrie".

L'Indice Bloomberg MSCI Global Green Bond, che include il debito sovrano e societario, ha guadagnato il +2,9% in luglio. I precedenti undici mesi si erano chiusi sistematicamente in perdita.

Un guadagno così ampio nell'arco di un mese non si verificava dal Novembre 2020. 


I green bond hanno subito perdite per parecchi mesi, mentre gli investitori si proteggevano da uno scenario di rialzi aggressivi dei tassi delle banche centrali.

Peraltro, i green bond hanno in media scadenze temporali più lunghe della media poiché gli emittenti devono finanziare progetti a lungo termine. La duration dell'indice "verde" è di 7,8 anni rispetto ai 7 anni dell'aggregato globale.

Ora, che stanno crescendo le preoccupazioni per una recessione economica globale, i titoli di debito green a più lunga scadenza, che in genere offrono cedole elevate, sono tornati ad essere appetibili.

Alcuni strumenti quotati alla Borsa di Milano consentono di giocarsi il lungo e irreversibile progetto strategico della transizione energetica nel segmento obbligazionario. Tra questi, segnaliamo:

ETF Franklin Liberty Euro Green Bond UCITS  
Isin: IE00BHZRR253 
Nell'ultimo mese: +5,5%
Da inizio 2022: -11%
L'obiettivo dell’ETF, gestito in modo attivo, è di fornire esposizione al mercato europeo dei green bond massimizzando al contempo i rendimenti assoluti. Il prodotto investe almeno il 70% del suo valore patrimoniale netto in obbligazioni definite green bond e la restante parte in obbligazioni allineate alla sostenibilità del clima (climate-aligned). Lotto minimo 1,0. Commissioni totali 0,30% annuo. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID. Nella tabella seguente i primi dieci titoli in termini di peso specifico: 

 

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