FOREX - E' improbabile che la Bce tagli i tassi prima di giugno
I dati mostrano che le posizioni speculative sul dollaro sono diventate ribassiste la scorsa settimana per la prima volta da settembre.

Fatto
Il sentiment di breve nei confronti del dollaro statunitense è diventato negativo, con la valuta sulla buona strada per un secondo calo mensile consecutivo.
L’indice del dollaro contro le sei principali valute mondiali, è sceso ai minimi di inizio agosto la scorsa settimana in seguito alla decisione "accomodante" della Fed che ha portato i mercati a rivedere le aspettative di taglio dei tassi nel 2024.
I dati mostrano che le posizioni speculative sul dollaro sono diventate ribassiste la scorsa settimana per la prima volta da settembre.
Nel frattempo, il sentiment nei confronti delle valute asiatiche si è rafforzato, con le posizioni lunghe in dollari-yen in calo del 20% nella settimana terminata il 12 dicembre, mentre gli economisti rivalutano le prospettive per lo yen alla luce della svolta prevista della Fed e dell’intensificarsi delle speculazioni sull’aumento dei tassi della BOJ.
Da questa parte dell'oceano, i mercati scontano un allentamento di oltre 150 punti base da parte della BCE nel 2024.
Tuttavia, i policy maker della BCE non dovrebbero cambiare il messaggio sulla necessità di tassi di interesse elevati prima della riunione di marzo, rendendo difficile qualsiasi taglio dei tassi prima di giugno.
Dati chiave sui salari sono previsti per il primo trimestre del 2024 e prima di quel momento è improbabile che la BCE prenda decisioni sui tassi.
Il capo della Bundesbank, Nagel, un noto falco, ha ammesso che i tassi hanno raggiunto il picco, ma i politici si aspettano una certa ripresa dell’inflazione a breve termine e vedono la necessità di rimanere vigili.
Il capo della banca centrale belga Wunsch, un altro falco, ha ribadito la stessa opinione.
Gli analisti in generale vedono la possibilità di una crescita salariale nel 2024 inferiore a quella del 2023, poiché le forti pressioni in Germania potrebbero essere compensate da salari più deboli in altri paesi dell’Eurozona come Italia e Francia.
Tuttavia, gli analisti concordano anche che i mercati potrebbero aver esagerato nelle scommesse sul taglio dei tassi citando le dinamiche dell’inflazione, la stretta quantitativa, la posizione fiscale e la produttività del lavoro.
Inoltre, dal 2025 in poi, gli analisti prevedono che l’inflazione dell’Eurozona si stabilizzerà al +2,5% circa (sopra il target del +2% fissato dalla BCE) a causa di forze strutturali che operano sul lungo termine, tra cui i costi di riduzione delle emissioni di carbonio, una minore disinflazione in Cina e, soprattutto, persistenti aumenti salariali di circa il +4% dovuti alla carenza di manodopera.
Effetto
Analisi Tecnica. Il cambio euro dollaro si muove in laterale da circa un anno, all'interno dell'ampio range 1,05/1,1276. Operatività. Il cross è to…
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