Petrolio - L'Opec+ cede alle pressioni di Trump, aumenta la produzione

E' il primo incremento da tre anni. Reuters riporta che l'Arabia Saudita è riluttante a interventi troppo decisi. Gli Emirati Arabi Uniti, invece sollecitano il via libera all’apertura delle condotte

Una città in costante attività, dove il petrolio è il cuore pulsante dell'economia.

Fatto

I timori di un rallentamento della domanda zavorrano il petrolio, il greggio WTI è sui minimi da dicembre a 67,8 dollari il barile, il Brent è sui minimi da ottobre a 70,80 dollari, dai massimi di medio periodo toccati a inizio anno, il calo è di quasi il -13%.

Entrambe le tipologie sono in perdita del -5% dal primo gennaio.

L'Opec+ cede alle pressioni di Trump 

Ieri sera, a poche ore dall’entrata in vigore della prima tornata dei dazi promessi da Donald Trump nel corso della campagna elettorale, l’'OPEC+ ha rotto gli indugi ed ha deciso di procedere con gli aumenti della produzione tante volte rimandati: a partire da aprile, l’incremento sarà di 138.000 barili al giorno.

Il passo, richiesto a gran voce da Trump, è rilevante, in quanto arriva dopo circa tre anni di politiche commerciali opposte.

Il cartello guidato da Arabia Saudita e Russia potrebbe aver avviato, in modo molto cauto, il cammino che porta all’eliminazione dei tagli da 2,2 milioni di barili al giorno decisi per fermare il declino dei prezzi nell’autunno del 2022. 

Arabia Saudita prudente  

“Questo aumento graduale può essere sospeso o invertito in base alle condizioni di mercato”, ha chiarito l'OPEC+, la precisazione è anche un avvertimento: stiamo a vedere cosa succede e poi decideremo di conseguenza.

Sullo sfondo, formalmente ancora in vigore, c’è l’accordo di massima che prevede un taglio della produzione da 5,85 milioni di bpd - circa il 5,7% dell'offerta globale.

Intanto Trump sembrerebbe intenzionato a tagliare a zero le esportazioni iraniane. 

Aumenta anche la possibilità di un accordo di pace tra Ucraina e Russia, un evento che potrebbe liberare più greggio russo.

Reuters riporta che l'Arabia Saudita è riluttante ad interventi troppo decisi e vorrebbe aumentare solo di poco la produzione. Gli Emirati Arabi Uniti, invece, hanno già la mano sulle valvole e sollecitano il via libera all’apertura delle condotte al flusso. 

Effetto

Analisi Tecnica Brent. La tendenza di fondo è tornata depressa, malgrado il deciso rimbalzo di inizio gennaio avesse spinto il prezzo oltre gli 82 usd…

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 Redazione

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