Bond - La Fed non taglia, ma riapre il rubinetto della liquidità

Dai verbali emerge che la banca centrale potrebbe rallentare o fermare il piano di riduzione del bilancio avviato nel 2022, il cosiddetto QT, in questo modo, tornerebbe ad affluire la liquidità

Riconoscibile skyline Newyorkese

Fatto

Quel che sta muovendo il mercato delle obbligazioni degli Stati Uniti in queste ore non è certo la conferma dell’atteggiamento attendista da parte della Federal Reserve sul taglio tassi: quel che emerso nel corso della riunione di fine gennaio del Federal Open Market Committee ha contribuito a rafforzare il dollaro e avrebbe dovuto anche portare su i tassi di interesse dei Treasury, che invece sono scesi.

Sta andando così perché i verbali pubblicati ieri sera hanno mostrato anche altro, ovvero, che i membri del board sono nella posizione di guardare in modo serafico alle contorsioni del contesto macroeconomico provocate dalle continue uscite di Donald Trump.

Il FOMC ritiene che la banca centrale sia "ben posizionata per prendersi del tempo per valutare le prospettive in evoluzione per l'attività economica, il mercato del lavoro e l’inflazione”.

Lo slittamento in avanti del prossimo taglio tassi era nell'aria e non è certo una sorpresa, se i Treasury si stanno apprezzando è perché diventa ancora più chiaro che la Fed non ha fretta di allentare ulteriormente la politica monetaria e può anche permettersi, dopo la robusta sequenza di tagli, di stare alla finestra a osservare quali saranno le ricadute economiche della nuove ricetta economica della Casa Bianca.

Il fatto che la banca centrale voglia procedere in modo prudente e composto è un elemento positivo per i mercati, soprattutto quando l’altra istituzione di riferimento, il Tesoro, si avvia a rivoluzionare l’approccio nella gestione dei conti pubblici. 

Il secondo elemento positivo per le obbligazioni emerso dai verbali è l’avvio di una discussione approfondita sul tema del possibile rallentamento del piano di riduzione del bilancio da quasi 7000 miliardi di dollari, attraverso il mancato reinvestimento delle obbligazioni in scadenza: questa procedura, in corso dal giugno del 2022, viene chiamata quantitative tightening, o più semplicemente QT.

I partecipanti hanno parlato della potenziale necessità di mettere in stand by il QT fino a quando il Congresso non avrà trovato un accordo sull’innalzamento del debito federale.

C’è infatti il timore che possano arrivare "oscillazioni significative" nel livello delle riserve bancarie, ovvero dei depositi detenuti presso la Fed dal Tesoro e dalle banche. A esacerbare le preoccupazioni dei membri è il fatto che nei prossimi mesi, viene meno il canale straordinario di immissione della liquidità nel sistema, quello della Reverse Rep. 

Su questa via prudenziale, quella dello stop al QT, si è mossa qualche giorno da la banca centrale del Canada, considerata dagli osservatori, l’anticipatrice della Federal Reserve.

Effetto

Consideriamo gli attuali rendimenti una buona occasione per costruire una posizione con ottica di medio/lungo periodo.  1) Il seguente strumento qu…

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 Redazione

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