CLOUD - Piano Strategico Nazionale: il governo presenta gli indirizzi strategici
FATTO
Presentato ieri dal Ministro Colao il piano per il Cloud nazionale per la Pubblica Amministrazione. Questi i punti principali:
1) Già disponibili risorse per 1.9 mld, largamente coperti dagli aiuti europei al nostro Piano di rilancio post-pandemia (il Pnrr).
2) L'Italia e l'Europa dipendono oggi largamente da fornitori extra-comunitari (cinesi e americani, principalmente) e in questo settore strategico le aziende UE pesano, nel mondo, per un 10%.
3) Previsto un Polo Strategico Nazionale (PSN) a “controllo, vigilanza e monitoraggio pubblico”, almeno per alcuni anni, a cui si appoggerebbero 180 infrastrutture strategiche della PA (oggi in Italia esistono 1.247 data canter della PA). Al PSN faranno capo 4 data center, 2 al Nord e 2 nel Centro Sud.
4) Tra il 2022 e il 2025, il 75% dei dati dell'intera PA sarà migrato nel cloud.
5) Il governo prevede 4 tipologie di cloud, a seconda della sensibilità dei dati contenuti (pubblico, pubblico criptato, privato/ibrido e privato). Il primo e più importante (cloud custodirà informazioni strategiche in server e computer che saranno nell'Ue. Le loro chiavi crittografiche di protezione saranno gestibili solo in Italia. Un cloud pubblico non qualificato, il meno importante, avrà i dati anche in server non europei.
6) Fornitori - con targa soprattutto Ue e Usa - garantiranno poi servizi cloud di due tipi: IaaS (in grado di personalizzare i servizi di enti locali e ospedali) e PaaS (sempre aggiornati).
7) Tempistiche gara PSN: pubblicazioni dei bandi entro fine 2021 e assegnazioni delle gare entro fine 2022. Il bando non prevede una vera e propria gara ma un'offerta di partnership e il governo si attende proposte da soggetti pubblici e privati. In pole position figura la cordata formata da Tim , Leonardo , Cdp e Sogei, che avrebbe come partner tecnici colossi Usa come Google e Microsoft. In campo anche gli schieramenti Almaviva-Aruba e Fastweb-Poligrafico.
COMMENTO
Il piano aumenta la visibilità sulla strategia del governo relativa al cloud nazionale, ma a nostro avviso, per valutare i benefici per TIM occorrerà aspettare i termini e le condizioni di come sarà strutturata la partnership con CDP e Leonardo. Nel weekend, il CEO di TIM ha confermato che la società è già pronta a presentare entro fine mese un’offerta (in consorzio con CDP, Leonardo, Sogei) per la gara sul cloud nazionale e che il fatturato cloud sta crescendo per TIM a doppia cifra, di oltre 20%. TIM sta aggiungendo capacità ai data center in costruzione a fronte di una crescente domanda. Quello che farà una grande differenza sarà l'aggiunta della PA e in quel caso i volumi potranno crescere in maniera rilevante.
Uno studio presentato al Forum Ambrosetti, stima che in uno scenario base, la combinazione di data economy e di spinta sulla banda ultralarga sarà in grado di generare in Italia, tra i 52.5 e i 78.4 mld di euro l'anno (+3/5% GDP), con le infrastrutture cloud in grado di abilitare anche risparmi di energia e benefici ambientali, con riduzioni in media del 74% nelle emissioni di CO2.
EFFETTO
Il risparmiatore italiano può investire sulle forti prospettive di crescita del Cloud avendo disposizione alcuni strumenti quotati a Piazza Affari. C'è il seguente ETF:
WisdomTree Cloud Computing Ucits (Usd)
Isin: IE00BJGWQN72
Da inizio anno: +21,0%
Quotato in borsa da inizio ottobre 2019. Valuta di denominazione Dollaro Usa; Commissioni totali annue 0,40%. Non distribuisce dividendi. Il 96% delle aziende che compongono l'ETF è statunitense. Leggi il documento KID.