BORSE GLOBALI - La AI-mania porta l'MSCI World sui massimi storici
L'indice è cresciuto del 5,10% da inizio 2024

Fatto
L'indice MSCI World (ieri +1,7%) ha portato a termine la miglior seduta da novembre, portandosi sul nuovo record storico.
Si è completata la sedicesima settimana positiva delle ultime diciassette: +1,36% il bilancio finale.
Da inizio anno +5,10%.
La fantastica cavalcata dei titoli legati all'Intelligenza Artificiale, guidati da Nvidia (+16,40%), ha spinto l'indice MSCI World oltre la soglia dei 3.300 punti.
A Wall Street, S&P500, Dow Jones e FANG Plus hanno toccato ieri il nuovo massimo storico.
In Europa, il medesimo destino è toccato a Stoxx 600, Dax di Francoforte, Cac 40.
In Asia, si sono associati il Nikkei 225 e il Taiex di Taiwan.
"L'effetto Nvidia ha rivoluzionato i mercati azionari globali e ha ridato fiato alle borse che sembravano minacciosamente pronte a correggere", ha detto Chris Weston, responsabile della ricerca di Pepperstone a Melbourne.
Peraltro, "si consideri che il 18 marzo Nvidia terrà l'attesissima conferenza GTC (sulla tecnologia), nel corso della quale probabilmente aggiornerà il mercato sui nuovi prodotti e sulle innovazioni, per cui fino a quell'evento i ribassi del titolo dovrebbero essere contenuti e potremmo vedere i compratori spingere i prezzi verso l'alto in vista di quell'evento", ha aggiunto.
Shane Oliver, capo economista di AMP, ha affermato che i mercati in generale sono resilienti, anche se le banche centrali globali hanno raffreddato le aspettative di tagli dei tassi. "Credo che i mercati si stiano rendendo conto che forse i tagli dei tassi ci saranno. Potrebbero non essere così elevati come pensavamo, e potrebbero essere più tardivi, ma se l'attività economica è ancora solida allora non è un problema" ha spiegato.
Un sondaggio di Reuters ha mostrato che il recente rally delle azioni globali ha ancora un po' di strada da fare, ma si sono divisi sul fatto che ci sarà una correzione nei prossimi tre mesi.
Descrizione dell'indice MSCI World
L'MSCI World Index, lanciato nel marzo 1986, riflette la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 23 Paesi dei mercati sviluppati (DM)*. Con 1.507 componenti, l'indice copre circa l'85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante in ciascun Paese.
*I paesi DM includono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Al primo posto, in termini di peso specifico, ci sono gli Stati Uniti, con oltre il 70%. L'incidenza di Wall Street è via via cresciuta negli ultimi anni fino al livello record attuale. Segue il Giappone con il 6,1%. A livello settoriale, Tech (23,0%), Finanziari (15,0%), Farmaceutici (12,0%), sono i più rappresentati.
Il grado di diversificazione a livello di singole azioni è tale per cui le prime dieci pesano complessivamente poco più del 20% del totale e sono tutte statunitensi.
Domina la tecnologica con Apple al primo posto. Solo due i titoli della cosiddetta Old Economy: il colosso dei servizi sanitari UnitedHealth e il colosso farmaceutico Eli Lilly .

Effetto
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