NIKKEI 225 +10,2%. Si ferma la corsa a chiudere i carry trade
Il crollo di ieri è stato causato da chi correva a chiudere i finanziamenti in yen, dopo la storica inversione di rotta della politica monetaria in Giappone. I fondamentali di borsa c'entrano poco

Fatto
La borsa di Tokyo ha rimbalzato con vigore e lo yen torna a indebolirsi dopo aver toccato i massimi da inizio anno nella drammatica seduta di ieri.
L’indice Nikkei ha guadagnato oggi il 10,2%, il lunedì nero si era chiuso in ribasso del -12,4%.
Il passaggio repentino dal panico al sollievo potrebbe essere giustificato dalla immediata discesa in campo delle autorità di Tokyo: il vertice di oggi tra Banca del Giappone, Ministero delle Finanze e Agenzia per i Servizi Finanziari non dovrebbe portare al varo di strumenti immediatamente operativi, ma in questo modo il Giappone manda un avvertimento a chi magari pensa di andare a fondo con le scommesse al rialzo sullo yen.
I dati macroeconomici diffusi stanotte, pur dando ragione alla banca centrale, non favoriscono certo l’indebolimento della valuta.
In Giappone i salari reali dei lavoratori i sono aumentati per la prima volta in più di due anni, un dato che rende più probabile una ripresa dei consumi e l'emergere di un ciclo di crescita positivo a lungo cercato dalla Banca del Giappone. I guadagni reali dei lavoratori sono saliti dell'1,1% a giugno rispetto a un anno prima, diventando positivi per la prima volta dal marzo del 2022, ha riferito martedì il ministero del Lavoro. Gli economisti si aspettavano che la lettura rimanesse negativa, pari a meno 0,9%.
I salari nominali sono cresciuti del 4,5%, superando di gran lunga la stima di consenso di un aumento del 2,4%.Una misura più stabile del trend, che evita i problemi di campionamento ed esclude i bonus e gli straordinari, ha mostrato che i salari per i lavoratori a tempo pieno sono aumentati del 2,7%, mentre gli stipendi base sono cresciuti del 2,3%, il massimo in quasi 30 anni. I dati di martedì saranno una notizia gradita per la BOJ, dopo che la scorsa settimana ha aumentato i tassi di interesse e svelato una tabella di marcia per la stretta quantitativa.
Secondo Taro Saito, responsabile della ricerca economica dell'Istituto di ricerca NLI, i dati di giugno sono stati probabilmente esagerati dai forti bonus. "Credo che i salari reali non si stabilizzeranno in una crescita positiva fino all'autunno", ha affermato Saito. "I consumi sono attualmente fiacchi, ma mi aspetto una graduale ripresa perché gli aumenti salariali si stanno diffondendo e il contesto occupazionale e reddituale sta migliorando”.
L’andamento del Nikkei e dello yen sono così tanto correlati per ragioni finanziarie.
La genesi, di quel che è poi diventato un serio problema, inizia un paio di anni fa, quando gli operatori iniziano a far ricorso in maniera più massiccia al canale del funding tramite yen, in modo da sfruttare la divergenza di politica monetaria.
Cospicui carry trade in yen (finanziamenti in yen senza copertura dal rischio cambio utilizzati per investimenti in altre parti del mondo, prevalentemente Us) sono stati aperti e tenuti attivi negli utimi due anni.
Ad un certo punto, quest’estate, la BoJ ha accelerato la storica inversione di politica monetaria, ha alzato i tassi, ha ridotto gli acquisti di bond e ha indicato la possibilità di un ulteriore rialzo nel 2024. Per questa ragione, un numero sempre maggiore di investitori, soprattutto quelli dei mercati all’ingrosso, ha iniziato a chiudere i carry trend.
Lunedì, la corsa a ricoprirsi ha assunto dimensioni gigantesche e probabilmente anomale. Il movimento non è probabilmente terminato, ma nelle prossime settimane, anche per effetto del taglio dei tassi negli Stati Uniti, dovrebbe essere meno violento.
Effetto
Analisi Tecnica. L'impostazione del Nikkei 225 di lungo periodo si conferma saldamente rialzista, malgrado il doloroso capitombolo di inizio settimana…
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