BORSA CINESE - Settore Tech: la repressione farà da volano all'innovazione

La sterzata del Partito Comunista Cinese verso l’eguaglianza dovrebbe portare secondo i vertici di Pechino ad una prosperità maggiormente condivisa, in attesa di vedere i risultati di quella che quella che potrebbe essere una gigantesca ridistribuzione della ricchezza, ci sono già gli effetti destabilizzanti sui titoli delle società cinesi dell’high tech.
Di quel che sta succedendo al settore, parla oggi in un report Mario Amabile, Investment Specialist di Pictet Asset Management.
L’esperto inquadra l’intervento sui tech all’interno del nuovo corso inaugurato dal presidente Xi Jinping.
”La Cina sta ricalibrando le sue priorità cercando di migliorare il tenore di vita delle persone: come effetto di ciò, non si punta più alla crescita nel breve periodo, bensì a una crescita a lungo termine più sostenibile. L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze e migliorare la previdenza sociale tramite un’ampia revisione delle normative vigenti, favorendo i consumatori attraverso la riduzione dei costi dell’istruzione, degli immobili, .
Tali misure mirano a rafforzare la fiducia dei consumatori, in modo tale che riducano i risparmi (al momento pari al 40% delle entrate), spendano di più e facciano più figli grazie anche al sostegno di normative più favorevoli (come la politica dei 3 figli entrata in vigore il 31 maggio 2021).
Il nuovo corso del governo cinese è iniziato nel 2016 con la riorganizzazione del settore finanziario, la riduzione dell’indebitamento delle banche e il freno al sistema bancario ombra. I prossimi passaggi a livello regolamentare riguarderanno il segmento internet e saranno presentate nel corso del congresso quinquennale del Partito Comunista in programma nel 2022.
Tutto ciò apre la strada alla riduzione delle disuguaglianze sociali tramite un incremento delle imposte sul reddito delle persone fisiche e giuridiche, nonché un aumento delle tasse sugli immobili e di successione e la promozione delle donazioni di beneficenza.
Tuttavia, nel breve termine una tassa patrimoniale appare improbabile poiché le conseguenze sono poco prevedibili e vi sono difficoltà di implementazione.”
Un tema di cui si parla poco, affrontato da Amabile è quello della connessione tra tech cinesi e nuove regole sulla sostenibilità, sia quello ambientale che quello sociale. “Gran parte delle più grandi società internet cinesi sono strutturate in modo tale da poter assorbire una spesa più sostenuta e un aumento dei costi per l’adeguamento alle nuove regole. Le stime dell’impatto sulla redditività sono tuttora incerte, ma il mercato sembra scontare appieno uno scenario negativo dato che i prezzi delle azioni dei colossi di internet sono già scesi di oltre il 50% rispetto ai recenti massimi.
La Cina vuole evitare una concentrazione eccessiva sulle big tech e intende promuovere la concorrenza e limitare il potere delle singole aziende, per non creare una situazione analoga a quella delle mega cap statunitensi.
Per quanto riguarda il pilastro della governance, il governo cinese sta ponendo l’enfasi sull’etica, sulla trasparenza delle informazioni, su una reportistica per gli azionisti che comprenda più parametri e più informazioni sulla vigilanza del CdA, sugli incentivi al management e sull’approccio alla cybersicurezza.
A livello di dimensione sociale, invece, il Partito sta modificando il quadro normativo per limitare condotte anticoncorrenziali, prevenire la concorrenza sleale e ridurre le disuguaglianze al fine di favorire un benessere generale (prosperità comune), promuovere una maggiore diversità, aumentare la sicurezza tramite la protezione dei dati (infrastrutture cloud, dati sulla pubblicità online, dati e-commerce), offrire prodotti migliori e puntare sulla qualità.
Ma tra le possibili implicazioni, ce ne sono anche di positive: la repressione può costringere le società ad accelerare sull’innovazione.
“Nel breve periodo tali novità potrebbero influenzare la redditività delle aziende, ma le principali società si sono già conformate e sono sufficientemente grandi da affrontare simili cambiamenti e soddisfare i requisiti normativi limitando le conseguenze negative.
I giganti di internet sono inoltre ben posizionati per sviluppare business model innovativi più avanzati di quelli occidentali. D’altronde, in passato tali società hanno già dimostrato capacità di innovazione e adeguamento alle novità normative.
Fatte queste premesse, secondo Amabile si può guardare ancora con interesse all’investimento nei tech cinese. “Anche se la redditività si ridurrà (per effetto della diminuzione del fatturato e dell’aumento dei costi), i titoli di grandi aziende come Tencent, Baidu e Alibaba hanno già perso oltre il 50% rispetto ai recenti massimi, con alcuni di essi (Tencent, per esempio) che scambiano a livelli inferiori rispetto alla valutazione di fine 2018, quando il sentiment è crollato per effetto della sospensione dell’approvazione dell’intera pipeline di giochi da parte delle autorità, segno che gran parte del potenziale di ribasso è oggi già scontata.
Con il core business di Alibaba che presenta un rapporto Price Earning pari a circa 9 volte gli utili attesi per il 2022 e Baidu che ha un valore d’impresa (Enterprise Value, EV) di 40 miliardi di dollari, riteniamo che il profilo di rischio/rendimento sia interessante, nonostante le nuove regole possano portare a una riduzione degli utili nel breve termine. Pur non escludendo qualche strascico di ulteriore debolezza, quindi, propendiamo per approfittare degli attuali prezzi stracciati.” Per l'articolo completo CLICCA QUI.
Analisi tecnica Borsa
L'Indice CSI 300 (4.855 punti) oggi è rimasto chiuso per festività, mentre era aperta la borsa di Hong Kong che ha chiuso in ribasso del 3,3%, zavorrata dalla caduta di Evergrande (-10%). L'indice principale della borsa cinese continua a muoversi in modo erratico e nervoso poco sopra la prima soglia discriminante in area 4.658 punti. Rinnovati segnali di ripartenza dell'uptrend saranno visibili solo al superamento stabile di area 5mila/5.243 punti. Il trend di lungo periodo rimane saldamente rialzista come evidenzia la trendline crescente illustrata nel grafico sotto.
Operatività. Manteniamo una visione positiva di lungo periodo sulla borsa cinese. Si suggerisce di cogliere l'opportunità di questa fase di incertezza per comprare in ottica di lungo periodo: una prima tranche anche ai valori attuali e un'altra tranche in caso di caduta fino a 4.658 punti. Chi preferisce giocare sul sicuro, può impostare acquisti sulla forza alla prima chiusura sopra 5.386 punti. Stop loss prudenziale alla prima chiusura sotto 4.400 punti.

Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo i seguenti: il primo dei quali offre una maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia:
ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRR147
Da inizio anno -10,0%.
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, il più comveniente tra i 13 prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Consumer Services 26%, Financials 25%, Tech 21%. I primi dieci titoli presenti in ordine di peso sono:
ETF Icbccs Wisdomtree S&P China500 UCITS
Isin LU1440654330
Da inizio anno -4,50%.
Benchmark dichiarato: Indice S&P China 500 Total Return. L'ETF investe in titoli fisici equivalenti, salvo nelle circostanze in cui le condizioni di liquidità del mercato impediscono di utilizzare una strategia di replica completa. Distribuisce un dividendo annuale: ultimo il 25 Giugno 2020 per 0,2132 usd. Spesa corrente annua 0,75%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910
Da inizio anno +2,70%.
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI 300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
www.websim.it

