BORSA CINESE - Il PIL cresce più delle attese, la borsa non riparte

Fatto

Non basta il dato sopra le attese sul Pil cinese per risollevare la borsa. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen scivola stamattina sui nuovi minimi dell'anno, in un contesto di crescenti tensioni in Medio Oriente.

Nel terzo trimestre il PIL cinese è cresciuto del +4,90%, anno su anno, in frenata dal +6,3% del secondo trimestre, ma meglio delle aspettative a +4,5%.

I consumi locali hanno in qualche modo contribuito a compensare la debole domanda estera e le turbolenze nel mercato immobiliare.

Su base trimestrale, il PIL è cresciuto dell’1,3% nel terzo trimestre rispetto al secondo, battendo le aspettative di crescita dell’1% e accelerando rispetto alla crescita dello 0,8% osservata nel trimestre precedente.

Il risultato pone la Cina sulla via del raggiungimento di una crescita annuale del 5%, l’obiettivo del governo.

Sheng Laiyun, il vice responsabile dell’ufficio di statistica, ha detto stanotte in una conferenza stampa che al paese basta crescere del +4,4% per arrivare al target. “Siamo fiduciosi si possa arrivarci”.

I dati sui consumi sono coerenti con questa indicazione ottimistica. Le vendite al dettaglio sono salite in settembre del 5,5% anno su anno, dal +4,6% di agosto: il consensus era +4,9%.

In linea con le aspettative (+4,5%) la produzione industriale.

I dati di ripresa arrivano dopo che il governo cinese ha lanciato una serie di misure di stimolo monetario negli ultimi tre mesi, principalmente tagli dei tassi di interesse e continue iniezioni di liquidità da parte della Banca popolare cinese.

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