BORSA CINESE - Il mattone frena lo slancio dell'economia

Sale meno del previsto il Pil della Cina, tengono i consumi e sale più del previsto la produzione industriale. Restano i problemi nell'immobiliare, è qui che il governo deve intervenire. Resta raggiungibile il target del +5% di Pil nel 2023

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Fatto

L'indice CSI 300 ha chiuso in ribasso dello 0,9%.

Stanotte l’Ufficio Nazionale di Statistica ha fornito una serie di dati sull'andamento dell'economia, sono poche le sorprese positive che qualcuno forse si aspettava. 

Nel secondo trimestre il Pil cinese ha segnato un ritmo di crescita dello 0,8% rispetto al primo trimestre, più lento del 2,2% registrato nei primi tre mesi dell'anno. Rispetto allo stesso periodo dell’anno, la crescita è stata del 6,3%. Gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento del 7,3% anno su anno.

Il portavoce dell'Ufficio nazionale di statistica Fu Linghui ha sottolineato che la Cina può ancora raggiungere il suo obiettivo di espansione per l'intero anno. A marzo Pechino ha fissato un obiettivo di crescita del 5% circa per il 2023.

Sono state più o meno i linea con le aspettative le vendite al dettaglio di giugno, aumentate del 3,1% grazie alla spinta della ristorazione, dello sport, dell'intrattenimento, degli alcolici e del tabacco. Auto, prodotti per ufficio e beni di uso quotidiano hanno registrato un calo.

La produzione industriale di giugno è aumentata del 4,4% rispetto a un anno fa, meglio del 2,7% previsto.

Gli investimenti in capitale fisso per la prima metà dell'anno sono aumentati del 3,8%, meglio del 3,5% previsto. Nell'ambito degli investimenti in capitale fisso, quelli in immobili sono diminuiti ulteriormente su base annua a giugno rispetto a maggio.

La disoccupazione è stabile al 5,2%, come da previsioni. Nella fascia fino a 24 anni, più di un giovane su cinque, 21,4%, è disoccupato, in maggio il tasso di disoccupazione era del 20,8%, circa il doppio di cinque anni fa.

Complessivamente è confermato il fatto che anche in Cina, a sostenere l'espansione sempre meno le esportazioni e sempre di più la domanda interna di servizi e prodotti sempre meno di prima necessità.

Molti strategist si aspettano che nella seconda parte dell'anno, il quadro economico sia risvegliato da una potente azione di stimolo in arrivo dal governo. Non è tra questi Arthur Kroeber, socio fondatore e responsabile della ricerca di Dragonomics, una società di ricerca economica focalizzata sulla Cina. È improbabile a suo avviso che da Pechino arrivino "stimoli massicci" ad un'economia in fase di stanca.
"Credo che il governo sia stato abbastanza chiaro sul fatto che non intende stimolare più di tanto", ha dichiarato alla CNBC. stanotte
"Fondamentalmente hanno detto che vogliono fare un po' di aggiustamento. Ma il grande e massiccio stimolo a cui siamo stati abituati in Cina negli ultimi 15 anni ogni volta che c'è stato un rallentamento - non credo che lo otterremo di nuovo".  Kroeber afferma che il governo del problema strutturale esistente nel settore immobiliare, per cui, prima vuole risolvere questo.

 

Effetto

Analisi tecnica Borsa. Il quadro di breve è da tempo laterale/cedente all'interno di un range che vede i suoi estremi tra 3.800 e 4.200 punti circa. F…

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