BORSA CINESE -2,50% a Novembre, rimane la cenerentola delle borse mondiali

L’indice PMI manifatturiero di Caixin è salito a 50,7 punti in novembre, da 49,5 di ottobre: il miglioramento ha preso in contropiede gli economisti

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Fatto

Novembre da record per le principali borse mondiali, con una sola autorevolissima eccezione, la Cina, che ha chiuso con una perdita del -2,30%.

D'altra parte non è una novità perchè su questi livelli la borsa cinese sarà probabilmente l'unica a chiudere il 2023 con una profonda perdita, ad oggi intorno al -15%.

Per il resto, numeri strepitosi un po' ovunque. Tanto che non mancano i guadagni mensili a doppia cifra: KOSPI di Seul +12,7%; OMX di Stoccolma +12,4%; Ibex spagnolo +10,83%;  NASDAQ Composite +10,70%.

Anche il mese di dicembre si apre all'insegna della debolezza per i principali indici delle borse cinesi, che si stanno riavvicinando ai minimi di medio-lungo periodo: Hang Seng di Hong Kong -0,50%, CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,30%.

Le vendite prevalgono, sebbene dall'economia siano giunte nella notte indicazioni di segno positivo.

L’indice PMI manifatturiero di Caixin è salito a 50,7 punti in novembre, da 49,5 di ottobre: il miglioramento ha preso in contropiede gli economisti, posizionati su un’altra lettura inferiore a cinquanta punti, lo spartiacque tra contrazione e espansione.

L’indice PMI manifatturiero diffuso 24 ore fa dall’ufficio di statistica si era confermato lo scorso mese sui livelli di ottobre, a 49,4.

I dati di venerdì hanno indicato un certo miglioramento nei principali motori economici della Cina, soprattutto perché Pechino ha aumentato il ritmo delle iniezioni di liquidità e delle misure di sostegno nell’ultimo mese.

Il miglioramento dei nuovi ordini alle imprese locali è stato un punto chiave di sostegno all’attività manifatturiera, contribuendo a compensare leggermente il continuo calo della domanda estera.

“L'economia è in ripresa. Sono migliorati i consumi delle famiglie, la produzione industriale e le aspettative del mercato. Ma la domanda interna ed estera è ancora insufficiente, la pressione occupazionale rimane elevata e la ripresa economica deve ancora trovare basi solide”, ha scritto in una nota Wang Zhe, economista senior del Caixin Insight Group.

Zhe ha osservato che le condizioni occupazionali nel settore manifatturiero restano deboli e ha affermato che è necessario un maggiore sostegno politico per migliorare i consumi e l’occupazione. Ha inoltre osservato che l’economia cinese è rimasta sostanzialmente sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del 5% fissato dal governo.

Pechino è pronta a lanciare un’emissione di obbligazioni da 1.000 miliardi di yuan (139 miliardi di dollari) per stimolare la spesa per le infrastrutture e la crescita economica nei prossimi mesi.

Si è visto anche che il governo stava preparando un maggiore sostegno finanziario per il settore immobiliare assediato in Cina, che ha rappresentato un grave ostacolo alla crescita economica negli ultimi tre anni.

Effetto

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