BORSA CINESE +0,70% Xi e Zelensky si parlano al telefono, spiragli sul quadro geopolitico?

Gli utili delle aziende industriali cinesi, sono scesi di circa un quinto anno su anno nel primo trimestre del 2021, ha comunicato stanotte l’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.

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Fatto

L'indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen (+0,7%) chiude la prima sessione positiva dopo sei consecutive di ribasso.

Il quadro macroeconomico continua a lanciare segnali contrastanti, mentre si apre uno spiraglio sul quadro geo-strategico con la telefonata tra Xi e Zelensky.

Quadro macro.

Gli utili delle aziende industriali cinesi sono scesi di circa un quinto anno su anno nel primo trimestre del 2023, ha comunicato stanotte l’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, indicando che il settore manifatturiero fatica a riprendersi nonostante la revoca della maggior parte delle restrizioni relative al COVID.

I profitti industriali sono diminuiti del 21,4% nei tre mesi fino al 31 marzo. Il calo è stato molto maggiore delle aspettative che erano per un calo del 12% ed è in contrasto con il +8,5% registrato nello stesso periodo dell'anno scorso.

La lettura di stanotte segnala che l'attività manifatturiera cinese opera ancora ben al di sotto dei livelli pre-COVID.

Un calo dei profitti nel settore automobilistico è stato il freno principale per i profitti di quest'anno ed è l'effetto della guerra dei prezzi in corso nel settore dei veicoli elettrici.

Anche il rallentamento degli investimenti immobiliari, fonte chiave della domanda di materiali e attrezzature da costruzione, ha pesato sui profitti industriali, dato che il settore immobiliare rappresenta quasi un quarto dell'economia del Paese.

La produzione industriale cinese è cresciuta del +3,9% a marzo, secondo i dati mostrati all'inizio di questo mese, ma la lettura è stata leggermente inferiore alle stime per una crescita del +4%, mancando le aspettative del mercato per il secondo mese consecutivo.

La debolezza del settore industriale/manifatturiero si confronta con la domanda di servizi e viaggi in forte crescita dopo la revoca delle restrizioni anti-COVID.

Spiragli sul quadro geo-strategico

I presidenti di Cina e Ucraina si sono parlati per la prima volta al telefono dopo oltre un anno di guerra, anche se Pechino non usa mai questo termine per non indispettire la Russia.

Ne è scaturito l’annuncio dell’invio del Rappresentante speciale cinese per gli affari euroasiatici a Kiev e «in tutti gli altri Paesi interessati» alla soluzione della crisi ucraina.

Poco dopo la telefonata è arrivata, su Twitter, la prima dichiarazione di Zelensky: «ho avuto una lunga e significativa conversazione al telefono con il presidente cinese, spero in uno sviluppo importante nelle relazioni bilaterali» tra Kiev e Pechino.

La telefonata è durata circa un’ora, dicono fonti ucraine. La tv statale di Pechino ha riferito che Xi ha detto a Zelensky che «dialogo e negoziato sono la sola via d’uscita» dal conflitto con la Russia.

Il 24 febbraio la Cina ha pubblicato una sua proposta di «soluzione della crisi ucraina» (che non definisce né guerra né invasione da parte russa) al cui primo punto c’è la richiesta di cessate il fuoco, senza però chiedere il ritiro dell’Armata russa dai territori ucraini occupati con l’aggressione.

Effetto

Analisi tecnica Borsa. Il brusco dietrofront dell'ultima settimana ha peggiorato il quadro di breve, riportando l'indice principale della borsa cinese…

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