BORSA CINESE -5% Panico da Covid: anche Pechino a rischio lockdown totale

Prospettive solide nel lungo termine per la borsa cinese
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L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen ha chiuso stamattina in ribasso di quasi il -5%, si tratta della peggior seduta da inizio anno. L’Hang Seng di Hong Kong ha terminato in calo del -3,70%, l'indice dei Tech ha perso il -4,7%. 

Si estende a Pechino il nuovo allarme covid, mentre Shanghai è chiusa da oltre un mese. Test obbligatori sono stati programmati per i 3,5 milioni di abitanti del quartiere di Chaoyang, nella capitale, dopo che ieri sono stati registrati 51 nuovi casi in tutta la città, il numero più alto dall'inizio della nuova ondata. 

La Cina continua ostinatamente con la politica dello "zero covid", sebbene i casi di contagio siano di entità molto modesta. Per questa ragione sono bastate poche decine di casi per fare scattare il panico: per i timori di una estensione del lockdown all'intera città di Pechino, che conta oltre 23 milioni di abitanti. Nei quartieri occidentali sono già stati chiusi i ristoranti, i locali e i cinema. I residenti della città hanno fatto incetta di prodotti nei supermercati. 

Intanto, la Banca centrale cinese (Pboc) ha deciso di tagliare di 100 punti base, dal 9% all'8%, il coefficiente di riserva dei depositi in valuta estera con effetto dal 15 maggio. La misura è stata adottata al fine di migliorare le capacità delle istituzioni finanziarie di utilizzo
dei fondi in valuta estera", aumentando la liquidità in un contesto economico difficile. 

I grandi investitori sono sempre più in fibrillazione. il fondo hedge Shanghai Banxia Investment Management Center, che è stato tra i migliori nelle classifiche locali del 2020, ha ridotto a zero la sua esposizione azionaria sul mercato cinese in previsione di un peggioramento dell'economia e di ulteriori cali. Lo ha annunciato il fondatore Li Bei. Il fondo, che gestisce più di 5 miliardi di yuan (785 milioni di dollari), ha anche chiuso quasi tutto lo scoperto sulle materie prime, dopo che il rally dei prezzi ha portato a forti perdite. "Quest'anno per i gestori di fondi potrebbe essere anche peggio del 2008" quando, durante la crisi finanziaria mondiale, almeno i titoli di Stato si rivelarono una strategia vincente, ha spiegato Li un'intervista, “ora è molto difficile trovare un posto dove poter mettere i soldi”.

La borsa cinese viaggia da inizio anno con una perdita intorno al -21%. Se il 2022 terminasse su questi livelli si tratterebbe del peggior bilancio annuale dal 2008, l'anno del crack di Lehman Brothers.

Analisi tecnica Borsa

Il quadro di fondo dell'indice CSI 300 di Shanghai-Shenzhen, oggi a 3.814 punti, è in rapido deterioramento, anche se la tendenza rimane impostata al rialzo, con una forte area supportiva intorno a 3.800/3.700 punti. Più sotto, ci sono sostegni di valenza crescente verso 3.500 e 2.900 punti. 

Operatività. Sfruttare discese verso 3.800 punti per acquisti sulla debolezza. Applicare uno stop loss prudenziale alla prima chiusura sotto 3.800 punti per riposizionarsi verso 3.500 punti.


Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo i seguenti, ciascuno dei quali contraddistinto da caratteristiche specifiche, ciò consente acquisti complementari: il primo offre una maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia, il secondo replica l'Indice S&P China 500 Total Return. il terzo replica l'indice CSI 300.

ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc) 
Isin: IE00BHZRR147 
Da inizio 2022 -18,30%.
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, il più comveniente tra i 13 prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Consumer Services 26%, Financials 25%, Tech 21%. I primi dieci titoli presenti in ordine di peso sono:



ETF Icbccs Wisdomtree S&P China500 UCITS
Isin LU1440654330 
Da inizio 2022 -17,60%.
Benchmark dichiarato: Indice S&P China 500 Total Return. L'ETF investe in titoli fisici equivalenti, salvo nelle circostanze in cui le condizioni di liquidità del mercato impediscono di utilizzare una strategia di replica completa. Distribuisce un dividendo annuale: ultimo il 24 Giugno 2021 per 0,162 usd. Spesa corrente annua 0,75%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.

ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910
Da inizio 2022 -15,80%.
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI  300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.

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