BORSA CINESE -1,6% Evergrande: sul colosso immobiliare aleggia lo spettro del default

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen cede l'1,60%, tornando abbondantemente sotto la soglia dei 5mila punti riconquistata dopo un mese, e l'indice Hang Seng di Hong Kong cede l'1,50%.
In quest’ultimo paniere crolla ancora Evergrande (-12%) in viaggio verso i minimi storici, da inizio anno -80%.
Lo stesso sviluppatore immobiliare, da tempo in crisi di liquidità, ha avvertito che sta vendendo sempre meno case: Citigroup ha consigliato di girare al largo dai bond in dollari di Evergrande, saliti negli ultimi giorni sull’aspettativa di una ristrutturazione del debito. Il broker avverte che questi bondholder, in caso di fallimento, saranno molto in basso nella gerarchia dei creditori.
La società ha dato mandato a due adviser per esaminare le opzioni finanziarie a sua disposizione, ormai ridotte al lumicino. Houlihan Lokey e Admiralty Harbour Capital avranno il duro compito di individuare le vie d'uscita meno dolorose, ma ormai tutti pensano alla "ristrutturazione del debito".
Regolatori e investitori sono sempre più preoccupati che un'eventuale crisi possa propagarsi al sistema bancario cinese e potenzialmente innescare disordini sociali più ampi, stile Lehman Brothers, tanto per intenderci.
Evergrande ha detto che due delle sue controllate non sono riuscite a sostenere gli obblighi di garanzia su prodotti di gestione patrimoniale emessi da terzi per un valore di 934 milioni di yuan. Questo potrebbe "portare a un default incrociato", che avrebbe "un effetto negativo concreto sul business del gruppo, sulle prospettive, sulla condizione finanziaria e sui risultati delle attività", ha dichiarato la società in un filing alla borsa di Hong Kong, senza fornire ulteriori dettagli sui prodotti.
Sul fronte macro, siamo alla vigilia della pubblicazione del dato della produzione industriale cinese di agosto. Gli analisti si aspettano una frenata a +5,8% dal +6,4% di luglio. Sono gli effetti delle scelte di politica ambientale intraprese da Pechino, determinata a rispettare gli impegni sulle immissioni di C02 presi di fronte al mondo nei mesi scorsi. L’intervento più rilevante è sull’industria siderurgica, una delle più inquinanti, le direttive delle autorità centrali sono chiare: la produzione di acciaio grezzo del 2021 non deve superare quella del 2020, un obiettivo che può essere raggiunto solo con un ulteriore ridimensionamento della produzione.
Analisi tecnica Borsa
L'Indice CSI 300 (4.911 punti) continua a muoversi in modo erratico e piuttosto nervoso poco sopra la prima soglia discriminante in area 4.658 punti. Rinnovati segnali di ripartenza dell'uptrend saranno visibili solo al superamento stabile di area 5mila/5.243 punti. Si tenga comunque presente che il trend di lungo periodo rimane saldamente rialzista come evidenzia la trendline crescente illustrata nel grafico sotto.
Operatività. Manteniamo una visione positiva di lungo periodo sulla borsa cinese. Si suggerisce di cogliere l'opportunità di questa fase di incertezza per comprare: una prima tranche anche ai valori attuali e un'altra tranche in caso di caduta fino a 4.658 punti. Chi preferisce giocare sul sicuro, può impostare acquisti sulla forza alla prima chiusura sopra 5.386 punti. Stop loss prudenziale alla prima chiusura sotto 4.400 punti.

Tra gli ETF quotati alla Borsa di Milano segnaliamo i seguenti: il primo dei quali offre una maggiore esposizione ai titoli dell'alta tecnologia:
ETF Franklin Ftse China Ucits Etf - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRR147
Da inizio anno -6,30%.
L'ETF investe in azioni a grande e media capitalizzazione in Cina e cerca di replicare il rendimento dell'indice FTSE China 30/18 Capped. L'indice ha un'ampia copertura delle classi di azioni cinesi, tra cui le azioni A, B, H, N; le azioni Red, P, S Chips. I componenti di tipologia A sono disponibili per gli investitori internazionali attraverso il Northbound China Stock Connect Scheme. Il peso dei singoli componenti viene ponderato tenendo conto del flottante e delle restrizioni applicate agli investitori stranieri. E' rivisto semestralmente. Replica fisica. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Non distribuisce dividendi. Costi di gestione 0,19% annuo, il più comveniente tra i 13 prodotti specializzati quotati a Piazza Affari. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice FTSE China 30/18 Capped rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa cinese. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Consumer Services 26%, Financials 25%, Tech 21%. I primi dieci titoli presenti in ordine di peso sono:
ETF Icbccs Wisdomtree S&P China500 UCITS
Isin LU1440654330
Da inizio anno -1,7%.
Benchmark dichiarato: Indice S&P China 500 Total Return. L'ETF investe in titoli fisici equivalenti, salvo nelle circostanze in cui le condizioni di liquidità del mercato impediscono di utilizzare una strategia di replica completa. Distribuisce un dividendo annuale: ultimo il 25 Giugno 2020 per 0,2132 usd. Spesa corrente annua 0,75%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
ETF X-TRACKERS CSI300 UCITS
Isin LU0779800910
Da inizio anno +5,70%.
L'ETF replica l'andamento dell'indice CSI 300, indice che riflette l'andamento delle azioni di 300 società quotate sulla Borsa Valori di Shangai e sulla Borsa Valori di Shenzhen (Azioni Cina A). Non distribuisce un dividendo. Spesa corrente annua 0,50%. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Leggi il Documento KID.
www.websim.it

