BORSA BRASILE - La Banca Centrale alza i tassi per frenare l'inflazione galoppante

L'indice Bovespa della Borsa di San Paolo (ieri -0,05% a 106.363 punti) è sotto i riflettori dopo le importanti novità di ieri, che per una volta non riguardano la vicenda personale del presidente Jair Bolsonaro, accusato di crimini contro l'umanità da una commissione parlamentare.
La Banca Centrale del Brasile, per fermare un’inflazione al galoppo, ha alzato di 150 punti base il tasso di riferimento Selic portandolo a 7,75%. In Brasile, i tassi sono saliti da marzo ad oggi di 575 punti base, ma la stretta monetaria non è finita: il governatore Campos Neto ha avvertito che in dicembre potrebbe esserci un altro incremento di simile portata.
Quello di ieri, il sesto consecutivo, è stato il rialzo più ampio dal 2002. La decisione è stata presa all'unanimità dai nove membri del comitato di politica monetaria della banca centrale.
Il mercato ha reagito con compostezza perchè se lo aspettava. La borsa quasi non si mossa, il Real ha recuperato lo 0,5% contro euro e dollaro Usa.
La Borsa brasiliana è una delle peggiori al mondo da inizio anno con una performance negativa intorno al -12% in Euro. La valuta locale, il Real, tutto sommato si è difeso bene nel periodo, con una perdita ytd intorno all'1,5%.
Analisi Tecnica. L'indice Bovespa ha segnato i massimi storici a giugno in area 131mila punti. Il ritracciamento successivo ha portato i prezzi a rivedere i minimi dell'anno in zona 103mila punti, prima di innescare la bella reazione di ieri. Per ora prevale un clima di consolidamento. L'eventuale cedimento stabile di 100.000 punti potrebbe provocare estensioni della discesa fino a 95mila/90mila punti.
Operatività. Siamo ottimisti sulle prospettive di lungo periodo della borsa. Sfruttare lo scenario di incertezza per costruire posizioni di lungo periodo. Comprare ai livelli attuali e incrementare sulla forza alla prima chiusura sopra 120mila. Stoppare prudenzialmente in caso di discesa sotto 100mila punti.
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