BORSA BRASILE - Il taglio tassi sta già portando benefici
La banca centrale era stata rapida nell'avvio della stretta monetaria nel 2022, l'inflazione è stata rapidamente sconfitta e la politica monetaria sta tornando a essere espansiva

Fatto
L'indice Ibovespa della Borsa di SanPaolo ha chiuso stanotte in ribasso dell'1,70%, arretrando dai recenti massimi storici.
I BRIC hanno perso la "R" di Russia ma restano un tema d’investimento rilevante nonostante la pessima performance delle borse di Shanghai e di Hong Kong.
Nei BIC non c’è soltanto l’India, la cui borsa si è quasi raddoppiata negli ultimi cinque anni ed è sui massimi storici.
Anche la borsa di San Paolo è sui massimi storici. Il Brasile ha fronteggiato benissimo l’onda inflazionistica grazie a un rapido e incisivo cambio della politica monetaria, così ora stanno cominciando a vedersi gli effetti positivi del ritorno a condizioni espansive.
Le considerazioni sono riportate in un report uscito lo scorso trimestre a firma di Dina Ting, CFA Head of Global Index Portfolio Management di Franklin Templeton e Marcus Weyerer, CFA Senior ETF Investment Strategist della stessa casa.
Alcuni elementi dell'analisi di Ting e Weyerer restano validi e attuali.
La banca centrale è stata tra le prime, nel mondo, ad alzare i tassi nel 2022, riuscendo così a fermare la corsa dei prezzi al consumo, in questo modo ha potuto essere pronta già quest’estate con l’avvio del taglio tassi.
Nella prossima riunione del board del Banco Central do Brasil, in agenda il 31 gennaio, potrebbe essere decisa una ulteriore riduzione del tasso di riferimento Selic, portato all'11,75% da 12,25% in dicembre.
L’indice Ibovespa della borsa di San Paulo ha guadagnato il +20% nell’ultimo anno, in linea con l’S&P500 di Wall Street e con il BSE Sensex di Mumbai, ma molto meglio del -20% del CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen.
A fronte di prospettive economiche favorevoli, anche grazie all’andamento delle materie prime e del petrolio, l’azionario brasiliano tratta a sconto rispetto agli altri mercati emergenti.
Il rischio politico che giustifica la sottovalutazione si è però ridimensionato nel corso dell’anno perché chi temeva il ritorno di Lula Da Silva nel palazzo presidenziale di Brasilia si sta pian piano ricredendo: non ci sono state manovre di stampo socialista e a oggi la politica del suo governo è pragmatica, soprattutto per quel che riguarda il programma di investimenti nel settore oil.
Nel corso del 2023 il governo del Brasile ha incassato oltre 6 miliardi di real (1,12 miliardi di euro) di proventi per l'esplorazione petrolifera
attraverso la compagnia statale Pre-Sal Petroleo (Ppsa). L'importo è superiore del 28% alle entrate del 2022.
Si tratta anche del migliore risultato delle serie storiche iniziate nel 2013, anno in cui la società legata al ministero dell'Energia è stata creata per gestire i contratti petroliferi di "condivisione" firmati tra il governo e le compagnie petrolifere attive nel Paese.
Tutte le risorse raccolte vengono trasferite al Tesoro.
Effetto
Analisi Tecnica. L'indice Bovespa conferma la sua solida impostazione rialzista. Nelle ultime sedute del 2023 ha aggiornato il suo record storico del …
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