BOND USA - Un mare di carta di debito in arrivo dal Tesoro

Le tre aste sono valgono 183 miliardi di dollari, una cifra XXL. Un buon assorbimento di tutta questa carta potrebbe allontanare i timori sulla capacità di rifinanziamento del Tesoro

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Fatto

Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è sui massimi da novembre nel giorno di avvio della maxi offerta di titoli governativi da parte del Tesoro degli Stati Uniti: nel giro di 72 ore ci sono aste per la colossale cifra di 183 miliardi di dollari.

Si comincia oggi con i 69 miliardi di dollari del Treasury a due anni e si conclude giovedì con i 44 miliardi del Treasury a sette anni, domani invece tocca al Treasury a cinque anni (70 miliardi di dollari.

Un buon assorbimento della ingente quantità di carta in arrivo potrebbe allontanare i timori sulla capacità di rifinanziamento del debito degli Stati Uniti, un’accoglienza fredda rischierebbe invece di spingere di nuovo il decennale verso quota 5%.

Per il mercato delle obbligazioni sarà comunque il dato sulla spesa per i consumi (Price Consumer Index o PCE), il momento più importante della settimana. Gli economisti si aspettano un raffreddamento al 2,7% per la versione rettificata dagli elemento volatili, da 2,8% del mese precedente.

Come spiega stamattina Vito Lops su Il Sole24Ore, il PCE tende a ad essere più basso del dato sull’inflazione, perché il meccanismo di rilevazione è basato su un paniere più flessibile, che intercetta lo spostamento dei consumatori dai beni più cari verso quelli più economici.

Lunedì prossimo invece, il segretario al Tesoro Janet Yellen dovrà comunicare il nuovo piano di emissioni per il prossimo trimestre (“quarterly refunding announcement). “Il piano svelerà informazioni importanti per gli investitori sia nell’analisi della durata che per l’importo complessivo. Maggiore sarà la richiesta più alto sarà il drenaggio iniziale della liquidità in circolazione. Ma allo stesso tempo, “più ampio sarà il tesoretto raccolto per eventuali stimoli fiscali”. In questo contesto, resta alta la ricerca di rendimenti più elevati in vista del taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve: anche se la forza dell’economia degli Stati Uniti sta allontanando i tempo e riducendo la magnitudo, l’allentamento monetarioa resta lo scenario di base per il 2024.

I Treasury sono saliti bruscamente nelle ultime settimane anche per effetto di tre mesi consecutivi di andamento dell'inflazione sopra le attese. Tuttavia, poiché la banca centrale statunitense ha indicato che una riduzione dei tassi d'interesse è probabile prima della fine dell’anno, molti considerano il calo dei prezzi delle obbligazioni come un'opportunità per espandere la cosiddetta duration, ovvero la sensibilità ai tassi d'interesse di un portafoglio obbligazionario.

A fronte di un Treasury Note penalizzato negli ultimi due mesi, dal ridimensionarsi delle aspettative sul taglio tassi, le obbligazioni, quelle a basso merito creditizio e alto rendimento (HY), si sono difese bene. L’indice Bloomberg US Corporate High Yield è tornato a salire nelle ultime due sedute, dopo una sequenza di sette sedute consecutive, ma siamo comunque sui livelli di inizio anno.

Nello stesso periodo di tempo, il rendimento del decennale governativo, che si muove inversamente al prezzo, è salito di quasi settanta punti base.

Effetto

E' disponibile a Piazza Affari il seguente ETF, l’unico con "gestione attiva" concentrato su bond USA High Yield, un’area dove la gestione attiva cont…

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