BOND USA - C'è affollamento intorno al tasso del 4%

Negli Stati Uniti, le obbligazioni con scadenze da 2 a 30 anni si affollano nel ristretto spazio che sta sopra o sotto, di trenta punti base, a quota 4%. La situazione non dovrebbe cambiare

Analisi_tecnica27

Fatto

Quota 4% di tasso di rendimento ha solo un valore psicologico, ma intanto, la cifra intera ha portato a una stabilizzazione del mercato delle obbligazioni.

Partendo dal basso: il Treasury biennale è sceso la scorsa settimana di 23 punti base, portandosi sui minimi da maggio al 4,14% di venerdì, il tasso del decennale invece, nello stesso periodo di tempo si è ridotto solo di nove punti base, a 3,93%.

Lo spread tra le scadenze è salito a -20 punti base, minimo degli ultimi due mesi.

Il tasso del trentennale si è mosso di pochissimo negli ultimi cinque giorni, intorno al 4,15%.

Tutte le scadenze, da due a trent’anni, si affollano nel ristretto spazio che sta sopra o sotto, di trenta punti base, quota 4%.

A un certo punto, le strade delle diverse duration si dovrebbero allontanare, ma probabilmente questo non avverrà nei prossimi giorni in quanto non ci sono eventi tali da giustificare un balzo della volatilità.

Inoltre, il posizionamento degli investitori sui future è ben distribuito su long e short, segno che potrebbe esserci una relativa calma fino a fine mese. 

I mercati si preparano al 26 gennaio, quando esce il Price Consumer Expenditore (PCE).

ll 30-3i si riunisce il Federal Open Market Committee della FED.

La banca centrale "ci ha già detto di aver raggiunto la fine dei rialzi dei tassi e ha mostrato di essere incline al taglio", ha dichiarato a Bloomberg, Stephen Bartolini, gestore di portafogli a reddito fisso presso T. Rowe Price. "Quindi guarderanno al PCE, perché quanto più si muove verso le loro previsioni, o addirittura le supera, tanto più possono aumentare i tempi e il ritmo dei tagli”.

Intanto i mercati monetari hanno iniziato a scontare fino a 165 bp di tagli dei tassi, con un aumento delle probabilità di un primo taglio al Fomc del 20 marzo a oltre il 70%. Il mercato si è posizionato su queste ipotesi dopo il superamento del muro delle aste governative della scorsa settimana e l’uscita di prezzi alla produzione inferiori alle attese, con particolare debolezza delle componenti del deflatore dei consumi. 

Questi due elementi hanno messo in secondo piano il dato sull’inflazione di dicembre superiore alle attese, con la componente headline salita al 3,4% dal 3,1% di novembre.

La notizia positiva è che l’inflazione core continua a rallentare, ma la componente servizi ex housing è rimasta in linea al mese precedente (al 3,9% a/a senza segnali di forte rallentamento).

I membri FED intervenuti negli ultimi giorni, anche i più favorevoli al ritorno di condizioni espansive, restano ben lontani dalle ipotesi di marzo. Raphael Bostic della Fed di Atlanta parla di maggio, se non dell’estate.

Effetto

Analisi tecnica. Graficamente, il rapido rientro del rendimento del Treasury decennale dal picco record di metà ottobre intorno al 5,0% ha riequilibra…

Iscriviti a Websim per continuare a leggere

Non perdere questa occasione, iscriviti a Websim e riceverai 1 mese di prova del Pass Exclusive. Potrai decidere successivamente se acquistare uno dei nostri abbonamenti o meno.


 Team Soluzioni di Investimento

I professionisti del team Investment Solutions di Websim