BOND USA - C'è forte domanda di Treasury
E' iniziata bene la delicata serie delle tre maxi aste di questa settimana. Il Tesoro potrebbe essere l'apripista delle aziende

Fatto
Soprattutto in Europa, è in corso da inizio settimana la caccia ai bond collocati sul primario da aziende e Stati, ma anche negli Stati Uniti c’è fame di carta di debito.
L’asta dei Treasury a tre anni di ieri sera è andata molto bene, un buon viatico in vista delle altre maxi emissioni in arrivo tra oggi e domani.
Il Tesoro ha collocato 52 miliardi di dollari di titoli a un costo di finanziamento relativamente basso, 4,105% di tasso.
La media del rendimento delle precedenti sei aste di pari scadenza era stata 4,587% (calcoli di BMO).
Il nuovo prestito è stato emesso 11 punti base in meno del tasso al momento dell’avvio della fase di marketing (When Issued).
Ai dealer primari è andato il 17,8% del totale emesso: nell’asta di dicembre, i cosiddetti sottoscrittori obbligati si erano dovuti prendere un quarto del prestito.
Sono tornati in massa gli investitori esteri. La loro spinta ha portato la componente dei sottoscrittori indiretti al 65,3% del totale, dal 55% di dicembre. Il Bid to Cover, il ratio tra domanda e offerta, si è mantenuto stabile intorno a 2,70.
Oggi il Tesoro ha in programma la riapertura di un titolo a dieci anni (importo 37 miliardi) e domani la riapertura di un titolo a trent’anni, (importo 21 miliardi di dollari).
L’enorme massa di carta in arrivo nel corso del 2024, secondo alcuni operatori, potrebbe non essere assorbita in modo agevole.
A questi interrogativi rispondeva a inizio settimana Payden & Rygel, società di gestione del risparmio specializzata sulle obbligazioni, governative e aziendali.
Il Chief Economist Jeffrey Cleveland, ragionava così: “è vero che nel corso del 2023 il deficit di bilancio degli Stati Uniti si è ampliato, soprattutto a causa del calo delle entrate seguito al crollo del mercato azionario del 2022. Tuttavia, la domanda di titoli di Stato da parte degli investitori nazionali e globali è rimasta sostenuta e l’emissione del Treasury Bill ha coperto gran parte del deficit del 2023, sull’onda dell’entusiasmo di famiglie e imprese statunitensi. Al momento, meno del 3% del PIL Usa è destinato al finanziamento del debito, un impegno che ci sembra piuttosto gestibile nel breve termine”.
Effetto
Analisi tecnica. Graficamente, il rapido rientro del rendimento del Treasury decennale dal picco record di metà ottobre intorno al 5,0% ha riequilibra…
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