Bond - In Europa taglio tassi fino all'estate, poi si vedrà

"Siamo fiduciosi che l'inflazione si stabilizzerà al suo obiettivo e la politica monetaria cesserà di essere restrittiva nel prossimo futuro- direi durante la primavera e l'estate", ha detto Olli Rehn

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Fatto

L’inflazione dà qualche segno di raffreddamento e alla BCE si inizia a ragionare sul punto di approdo dell’attuale ciclo di taglio tassi. Non si parla di uno stop immediato, in quanto verrebbero sconfessate le indicazioni fornite ieri da Christine Lagarde, è però probabile che il 6 marzo, con i tassi di deposito al 2,5%, da 2,75% di oggi, possa arrivare un messaggio meno stringente sull’esito della riunione di aprile. 

Avanti con i tagli, per ora
 

Stamattina Bloomberg riportava che la Banca Centrale Europea potrebbe smettere di definire “restrittiva” la sua politica monetaria già nella prossima decisione di marzo. L'etichetta, sempre presente negli ultimi comunicati, dopo cinque tagli filati, comincia a essere ritenuta incongrua, per cui, è giusto iniziare a discutere della possibilità di toglierla. L’allentamento monetario è destinato a proseguire ma non siamo più così lontani dalla meta.

Così fino all'estate.

Tra qualche mese i tassi di interesse smetteranno di frenare l'attività economica: a dirlo è il membro finlandese del Consiglio direttivo, Olli Rehn. “Siamo fiduciosi che l'inflazione si stabilizzerà al suo obiettivo e la politica monetaria cesserà di essere restrittiva nel prossimo futuro- direi durante la primavera e l'estate”.

Quanto possono scendere ancora i tassi?

Stamattina Goldman Sachs scriveva di aspettarsi tagli graduali dei tassi di interesse fino ad arrivare all'1,75% del tasso sui depositi nella riunione di luglio. "Data la fiducia di Lagarde nel processo di disinflazione, è molto probabile un ulteriore taglio di 25 punti base il 6 marzo. Una pausa ad aprile potrebbe verificarsi solo in caso di dati economici migliori del previsto, ma un nuovo taglio il 17 aprile è ritenuto più probabile, poiché il tasso di riferimento rimarrebbe sopra il nuovo limite superiore del 2,25% della fascia neutrale.".
Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core scrive oggi di aspettarsi tagli “a ripetizione” da 25 pb, “fino al raggiungimento dell’obbiettivo del 2,0% per il suo tasso di deposito, a giugno”: quindi, altri tre tagli.

Inflazione in Germania e in Francia

Intanto, emerge dai dati di oggi che l’inflazione è un po’ più tiepida.
Questo mese, in Germania, l'indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento del 2,3% su anno, in rallentamento rispetto al +2,6% di dicembre 2024. Per l'ufficio federale di statistica, inoltre, l'inflazione armonizzata ha segnato un calo dello 0,2% su mese e un +2,8% su anno. I dati preliminari sono migliori delle attese, che erano per un +0,2% su mese e un +2,7 su anno. Anche l'inflazione armonizzata è migliore delle attese: -0,1% su mese e +2,9% su anno. In Francia, nello stesso mese, l’inflazione si è confermato all'1,8% anno su anno, il consensus era +1,9%.

Sul mercato secondario il Bund tratta a 2,45% di tasso di rendimento, minimo delle ultime tre settimane: ai primi di gennaio il tasso era venti punti base più sopra.
Il BTP è a 3,54%. Lo spread è stabile da qualche giorno a 108 punti base.

In questo contesto di persistente debolezza dell’economia europea, il credito denominato in euro “avrà un buon andamento e dovrebbe fornire buoni rendimenti nel corso 2025” scrive oggi in una nota LBBW. La maggior parte delle società europee si è adattata al “al contesto di bassa crescita” degli ultimi anni o ha colto opportunità di crescita in altre regioni del mondo, affermano gli analisti della banca tedesca. Il premio di rischio sul credito in euro è destinato ad aumentare nei prossimi mesi, ma la ex Landesbank Baden-Württemberg sostiene che gli asset continueranno a registrare buone performance.

Iggo invece segnala che in questo contesto di tassi di interesse in calo, è meglio abbandonare la liquidità e dirigersi verso i bond di breve durata. “I rendimenti dei bond short duration sono diventati più interessanti: sono saliti fino a circa 60 pb al di sopra dei loro minimi del 2024, sono superiori ai tassi d’interesse e sono ben al di sopra dei tassi d’inflazione prevalenti e di quelli previsti”, si legge nel report. Questo genere di investimenti, è meno sensibile di altri, alle decisioni delle banche centrali e all’andamento dell’inflazione, “pertanto, le perdite di capitale su un ulteriore movimento al rialzo dei tassi sono potenzialmente limitate”.

Effetto

C'è la possibilità di investire sul segmento Corporate USA tramite il seguente: ETF Axa IM US High Yield Opportunities UCITS Isin IE000IAPH329 (AH…

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 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim