BOND - Gli elevati rendimenti offrono un potenziale attraente
Fino a quando la Federal Reserve non cambierà davvero la rotta sui tassi, una strategia "barbell" potrebbe essere la scelta vincente

Fatto
La prima settimana del 2024 è terminata con una generale risalita dei rendimenti, mentre si sono attenuate le aspettative sul taglio dei tassi. Il rendimento del Treasury Note dieci anni è risalito a 4,04% da 3,83% di fine dicembre; Bund decennale a 2,15% da 1,94%; BTP decennale a 3,84% da 3,58%.
I dati sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì, più forti del previsto, hanno spinto i mercati a riconsiderare le aspettative sulle tempistiche dei primi tagli dei tassi di interesse: Fedwatch del CME mostra che i trader scontano oggi una probabilità di quasi il 63% di un taglio di 25 punti base a marzo, in calo rispetto alla probabilità del 74% vista la scorsa settimana.
Le prese di profitto scattate sui bond sono più che legittimate anche dal rally spettacolare registrato nell'ultima parte dell'anno scorso. Il mercato del debito mondiale ha registrato il guadagno più ampio della sua storia in un bimestre, grazie alle crescenti scommesse degli investitori sul fatto che le banche centrali di tutto il mondo inizieranno a tagliare i tassi nel corso del 2024.
L’indice Bloomberg Global Aggregate Total Return Index è cresciuto di quasi il +10% tra novembre e dicembre. Si è trattato del rialzo maggiore mai registrato dall'avvio della serie storica che risale al 1990. Nella prima settimana del 2024 l'indice ha corretto in ribasso dell'1,50%.
A nostro giudizio, l'anno in corso sarà presumibilmente caratterizzato da un rallentamento della crescita economica globale, anche se la recessione più volte evocata non dovrebbe concretizzarsi.
E' perciò probabile che le banche centrali cominceranno ad allentare la politica monetaria sulla scia di un calo dell'inflazione, seppure non nelle euforiche tempistiche scontate a fine anno scorso, ovvero a partire da marzo.
A nostro parere, ci muoveremo per qualche tempo in un contesto di tassi d'interesse "più alti più a lungo".
Per quanto riguarda le due maggiori asset class, obbligazioni e azioni, crediamo vi sono maggiori probabilità di una sovraperformance delle obbligazioni rispetto alle azioni.
Nel 2023 i rendimenti obbligazionari non hanno brillato, se escludiamo l'ultima frazione dell'anno. Il quadro in formazione preannuncia ritorni in valore assoluto potenzialmente solidi in futuro. In particolare, le obbligazioni corporate dovrebbero beneficiare di prospettive più favorevoli sui tassi, con quelle investment grade che attualmente offrono rendimenti molto interessanti, compresi tra il 5% in euro e il 7% in dollari USA.
Un portafoglio ponderato sulle scadenze a breve e sulle scadenze a lunga duration dovrebbe rappresentare un ottimo investimento.
Fino a quando la Federal Reserve non cambierà davvero la rotta sui tassi, una strategia "barbell" potrebbe essere la scelta vincente.
Ricordiamo che la strategia Barbell sfrutta gli estremi della curva dei rendimenti obbligazionari combinando maggiori rendimenti con un elevato grado di sicurezza. Gli strumenti considerati di natura monetaria vengono combinati con quelli obbligazionari a scadenza lunga.
Effetto
Analisi tecnica BTP 10 anni. Dal punto di vista grafico, nelle ultime settimane del 2023 si è concretizzato un importante segnale di inversione (ovver…
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