BOND CORPORATE - Sono un'occasione quando l'economia è in stanca
Dopo le ultime indicazioni dalla Germania, il taglio tassi in ottobre è dato pressoché sicuro, la BCE può risponderà alla fiacca della crescita economica con un ciclo di allentamento importante

Fatto
Dai dati sugli ordini di fabbrica di agosto arrivano stamattina altri segnali di debolezza dall’economia tedesca, il calo del 5,8% è il più pesante da inizio anno ed è superiore alle attese del consensus.
Il rapporto diffuso stamattina dalla Bundesbank anticipa di un paio di giorni la pubblicazione delle previsioni del governo sul PIL tedesco del 2024 e 2025.
Sabato il quotidiano Sueddeutsche Zeitung ha anticipato che il ministro dell’Economia, Robert Habeck, dovrebbe tagliare la stima ufficiale a -0,2% dal precedente +0,3%.
Preso atto che la Germania sarà anche quest’anno in recessione e l’inflazione si sta spegnendo, alla Banca Centrale Europea non resta altra scelta che quella di un altro taglio dei tassi.
La via è quasi obbligata e il membro del Consiglio direttivo, Francois Villeroy de Galhau, dà come molto probabile una riduzione del costo del denaro questo mese. “Negli ultimi due anni il rischio principale era di superare l'obiettivo del 2%. Ora dobbiamo prestare attenzione anche al rischio opposto, di non raggiungere il nostro obiettivo a causa di una crescita debole e di una politica monetaria restrittiva per troppo tempo”, si legge nell’intervista pubblicata oggi da la Repubblica.
Con l’arrivo dell’autunno il mercato è diventato ultra sensibile alle indicazioni sulla crescita, piuttosto che a quelle sull’inflazione. Nel giro di poche settimane l’aspettativa di un altro taglio a ottobre è passata da circa zero a circa il cento per cento, per la precisione ora siamo al 90%.
In questo contesto, la BCE potrebbe essere più incisiva “e vi sono fondate ragioni per ritenere che l’intera curva dei rendimenti europei possa spostarsi verso il basso”, afferma Guy Stear, il responsabile delle strategie di investimento dei mercati sviluppati di Amundi, nell’intervista del Sole24Ore di ieri.
Oggi il mercato secondario va nella direzione opposta, con il Treasury Note decennale poco oltre la soglia psicologica del tasso di rendimento del 4%, +17 punti base rispetto a giovedì sera.
In Eurozona, Bund 10 anni al 2,25% e BTP 10 anni al 3,55%. Si fanno sentire anche in Europa gli effetti dell’inaspettato boom degli occupati negli Stati Uniti. Il movimento non è uniforme su tutte le scadenze e la curva si appiattisce.
Stear si aspetta che ci possa essere uno spostamento in parallelo verso il basso per tutte le scadenze e ciò fornisce ottime opportunità per il reddito fisso”.
Quel che vale per i governativi vale anche per le obbligazioni emesse dalle società, “che in Europa vengono scambiate con spread più ampi rispetto agli Stati Uniti. In particolare, quando si guarda al rendimento complessivo degli investment grade, i corporate con rating più elevato, si può notare come per la prima volta negli ultimi dieci anni la componente legata ai tassi sovrani sia circa il doppio rispetto a quella dipendente dal rischio di credito”.
Effetto
Ci sono diversi strumenti che consentono di intervenire in ottica speculativa LONG/SHORT o soltanto LONG in ottica di lungo periodo sul BTP 10 anni. …
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