BOND CORPORATE - Attenti alla curva dei tassi, l'anomalia è finita

La discesa dei tassi mette in movimento i 6.200 mld parcheggiati sui fondi monetari, dove fino a poco fa i rendimenti erano quasi il 5%, il mercato allunga la durata e si sposta sui bond corporate

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Fatto

La stagione dei soldi facili con le obbligazioni sta per finire. A breve gli investitori dovranno impegnarsi per avvicinarsi ai super-rendimenti ai quali si erano abituati negli ultimi due anni.

I tassi hanno iniziato a scendere e continueranno a ridursi. Ieri tre membri del Federal Open Market Committee della Federal hanno ribadito la direzione indicata nelle comunicazioni della scorsa settimana. “Abbiamo molta strada da fare per portare il tasso d'interesse a qualcosa di simile alla neutralità", ha detto il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee. Secondo il membro quest’anno non votante, le condizioni finanziarie sono molto restrittive e il tasso d'interesse di riferimento della banca centrale è "centinaia" di punti base al di sopra del tasso neutrale, il livello al quale la politica non stimola né limita la crescita economica.

La banca centrale e il mercato non la pensano allo stesso modo sulla traiettoria dei tassi, ma le differenze non sono notevoli come è stato alla fine del 2023. La mediana delle previsioni dei membri del board (dots) indica una riduzione di 50 punti base nelle restanti due riunioni di quest'anno e poi di 100 punti base nell'intero arco del 2025. Gli operatori del settore vedono 75 punti base quest'anno e altri 125 punti base nel 2025.

L’allentamento monetario, quale che sia, dovrebbe mettere in movimento  una parte importante dei 6.200 miliardi di dollari oggi parcheggiati sul mercato monetari.

I fondi sulla liquidità a breve sono arrivati a rendere intorno al 5%, ma nel giro di poco, per arrivare a quei livelli si dovrà allungare di parecchio la durata, o si dovrà scendere di rating e orientarsi verso il debito corporate.

Il movimento è già iniziato: Bloomberg segnala che nelle ultime settimane i flussi degli investitori retail verso i fondi monetari ha registrato un rallentamento. In contemporanea, i fondi obbligazionari vengono riscoperti dopo due anni di deflussi. Dei 127 miliardi di dollari investiti in obbligazioni quest'anno, il 60% è andato ai fondi comuni obbligazionari core, che acquistano debito societario e governativo di grado investment grade.

Intanto, sul mercato secondario, il Treasury Note a due anni è da due settimane fermo intorno a 3,60%, mentre il tasso di rendimento del decennale, nell’ultima settimana è salito a 3,80%, dal minimo di lungo periodo di 3,60% toccato il giorno prima del meeting Fed.

La curva si fa più ripida, come non capitava da due anni, proprio perché si torna alle condizioni ordinarie, quelle per cui le obbligazioni a lunga scadenza sono remunerate meglio di quelle a breve. La curva potrebbe diventare ancora più ripida in futuro, soprattutto in caso di tagli più robusti da parte della Federal Reserve, mentre la parte a lunga potrebbero essere penalizzata da un'eventuale ripresa dell’inflazione e dall’arrivo di enormi quantità di nuova carta del Tesoro.

Questa settimana ci sono tre enormi emissioni di Treasury Note, 69 miliardi di titoli a tre anni, 70 miliardi a 5 anni e 44 miliardi a 7 anni. E’ corposo anche il flusso di emissioni corporate, 12 miliardi di euro.

Effetto

Ci sono diversi strumenti che consentono di intervenire in ottica speculativa LONG/SHORT o soltanto LONG in ottica di lungo periodo sul BTP 10 anni.  …

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