BOND AZIENDALI - Quelli dell'Europa saranno resilienti anche nel 2025
Il 70% degli emittenti italiani ha un outlook "Stabile", in linea con quello dei peer europei. La restante parte è divisa tra Positivo e Negativo. S&P si aspetta un'accelerazione della crescita

Fatto
Le obbligazioni "corporate italiane" dovrebbero reggere bene anche l’anno prossimo, dopo aver tenuto nel 2024: “la resilienza del credito proseguirà nel 2025 nonostante il rallentamento economico” si legge nell’Outlook per le emittenti corporate italiane per il 2025 di S&P Global Ratings.
Si può stare relativamente tranquilli perché il 70% degli emittenti italiani ha un outlook Stabile, in linea con quello dei peer europei. La restante parte è divisa a metà tra Positivo e Negativo.
Per quanto riguarda il primo aggregato, l’Italia è messa un po’ meglio dell’Europa grazie all’andamento favorevole nei segmenti della difesa e delle costruzioni.
Riguardo al secondo, si registra un leggero calo dai livelli del 2023, il grosso degli outlook negativi sono sul rating B, nella parte bassa dell’area High Yield.
“Gli alti tassi di interesse hanno inciso moderatamente sul flusso di cassa, tuttavia, questo fattore da solo non ha portato ad azioni di rating negative”, prosegue la nota.
S&P Global ritiene che la crescita degli investimenti societari si sia quasi stabilizzata, principalmente a ragione dell'incertezza economica e dell'aumento dei rischi geopolitici. Il ciclo di espansione della spesa in conto capitale (capex) non mostra però segni di flessione, soprattutto per la spinta della digitalizzazione e della transizione climatica. La leva finanziaria dovrebbe scendere, “ma in misura modesta” nel 2025, rimanendo comunque al di sopra dei livelli pre-pandemici.
Dal punti di vista macro, gli analisti si aspettano una blanda accelerazione della crescita nel 2025 a +1,1% del Pil, da +0,9% del 2024.
La BCE dovrebbe tagliare i tassi fino ad arrivare al 2,5%, tre quarti di punto sotto l’attuale livello di tasso di deposito.
I rischi sono al rialzo su tre fronti: contagio da guerre regionali, cambiamento climatico e pirateria informatica.
Intanto però, “l'industria manifatturiera ha registrato una buona performance rispetto ai Paesi comparabili, riflettendo la capacità delle aziende di riconquistare i mercati esteri e di migliorare l'offerta”. In Italia la produttività del lavoro nel settore manifatturiero è stata pari a quella della Germania e degli Stati Uniti, mentre la stagnazione della produttività a livello nazionale è dovuta principalmente ai settori orientati al mercato interno, come i servizi, la pubblica amministrazione e l'edilizia.
Effetto
E' disponibile a Piazza Affari il seguente ETF, l’unico con "gestione attiva" concentrato su bond USA High Yield, un’area dove la gestione attiva cont…
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