BOND - 7mila mld parcheggiati sui fondi monetari, un altro record
A inizio mese, Payden & Rygel prevedeva che tra mille e duemila miliardi di dollari, oggi placidamente parcheggiati sul monetario, si sposteranno verso investimenti a più alto rendimento.

Fatto
Il quasi contante, l'investimento a brevissimo termine, continua a rendere bene, per cui i fondi monetari crescono a dismisura. Secondo i conteggi di Crane Data, la scorsa settimana gli afflussi nel sistema sono stati pari a 91 miliardi di dollari, il totale ha superato la cifra simbolica dei settemila miliardi di dollari, un altro record.
I dati dell'Investment Company Institute, che escludono i fondi monetari interni delle imprese, indicano che il patrimonio totale è di 6,67 trilioni di dollari, superando il precedente massimo storico di 6,59 trilioni di dollari toccato a inizio mese.
In una ripartizione dei dati dell'ICI per il periodo fino al 13 novembre, i fondi governativi - che investono principalmente in titoli come buoni del Tesoro, accordi di riacquisto e debito delle agenzie - hanno visto il patrimonio salire a 5,47 trilioni di dollari, con un aumento di 83 miliardi di dollari. I fondi Prime fondi, che tendono a investire in attività a più alto rischio come la carta commerciale, hanno registrato una variazione minima degli attivi, pari a 1.07 trilioni di dollari.
Quest'anno, oltre 700 miliardi di dollari sono affluiti nei fondi, secondo i dati di Crane.
Il cambio di politica monetaria deciso dalla Federal Reserve quest’autunno non ha cambiato di molto la curva dei tassi, nella parte a breve e a brevissimo i tassi di rendimento restano più che interessanti, di certo più alti di quel che arriva in tasca lasciando il denaro sul conto corrente. I Treasury Bills con scadenza sei mesi hanno un tasso di circa il 4,3%, più o meno quel che si trova sul Treasury Note a due anni e a dieci anni.
La banca centrale ha già tagliato i tassi due volte e potrebbe abbassare ulteriormente il costo del denaro di un altro quarto di punto il mese prossimo, eppure i fondi monetari hanno continuato a crescere in queste settimane.
A inizio mese, Payden & Rygel prevedeva che tra mille e duemila miliardi di dollari, oggi placidamente parcheggiati sul monetario, si sposteranno verso investimenti a più alto rendimento.
Se questo non è avvenuto è anche perché i dati macroeconomici arrivati da metà settembre in avanti hanno smentito le previsioni più catastrofiche sulla frenata dell’economia degli Stati Uniti: quasi ogni giorno arrivano invece conferme della sua solidità. Ieri sera il presidente della Federal Reserve ha detto quel che in tanti si aspettavano: non c’è fretta di tagliare i tassi, l’economia non ce lo sta chiedendo. Per il 2025, il mercato sconta poco più di un paio di tagli, la metà di quel che era arrivato a scontare in agosto.
“I dati non giustificano tagli nell'attuale contesto di forte crescita e di un'inflazione contenuta, specialmente con l'incertezza sulle tariffe e il potenziale di deregolamentazione che contribuiscono ad alimentare gli animal spirits”, ha dichiarato Subadra Rajappa, responsabile della strategia sui tassi di interesse negli Stati Uniti di Societe Generale. “Se così fosse, perché tanta fretta di spostare il denaro dai fondi del mercato monetario verso altri asset?
Questi strumenti tendono infatti a essere più lenti a trasferire gli effetti del calo dei tassi rispetto alle banche? Il rendimento a sette giorni dell'indice Crane 100 Money Fund, che tiene traccia dei 100 fondi più grandi, è stato del 4,5%. In più, c’è il fatto che le istituzioni finanziarie e i tesorieri delle aziende tendono in questi periodo di alti ritorni a esternalizzare la gestione della liquidità, piuttosto che occuparsene in prima persona.
Effetto
E' disponibile a Piazza Affari il seguente ETF, l’unico con "gestione attiva" concentrato su bond USA High Yield, un’area dove la gestione attiva cont…
Non perdere questa occasione, iscriviti a Websim e riceverai 1 mese di prova del Pass Exclusive. Potrai decidere successivamente se acquistare uno dei nostri abbonamenti o meno.