BIODIVERSITA' - Rallenta la deforestazione in Amazzonia

Tra agosto e luglio sono stati tagliati 3.500 Km2 di giungla, con una diminuzione del 22% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il governo Lula da Silva rivendica il merito del successo

green_websim_13

Fatto

Se ci fosse un periodico delle buone notizie, dovremmo aspettarci nella sua prima pagina dell’uscita di questa settimana una ripresa dell’annuncio di ieri dell’Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale del Brasile (INPE).

La deforestazione nella foresta amazzonica brasiliana è scesa ai minimi di cinque anni. Tra agosto 2022 e luglio 2023 sono stati tagliati 3.500 chilometri quadrati di giungla, con una diminuzione del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo della perdita di alberi dovrebbe aver ridotto le emissioni di gas serra del Paese del 7,5%.

Il governo in carica ha rivendicato i meriti del rallentamento. "Dietro a questo risultato c'è una decisione politica", ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Marina Silva durante la conferenza stampa di presentazione del report.

Il Brasile è il sesto paese al mondo per emissioni di gas serra ma ha anche la più grande quota di foresta tropicale del mondo.

Dai dati dell'INPE risulta che l'inversione della curva di deforestazione si registra a partire da gennaio 2023, in coincidenza con l'insediamento del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

Nel periodo da agosto a dicembre invece, ancora sotto il precedente governo dell'ex presidente Jair Bolsonaro, il tasso segna un incremento del +54%.

Il ministero dell'Ambiente sottolinea che da gennaio a luglio si registra inoltre un incremento del 104% delle denunce di infrazioni contro la flora dell'Amazzonia, accompagnato da un incremento dei sequestri (+61%), degli embarghi (+31%) e della distruzione di attrezzature (+41%) dei minatori clandestini (garimpeiros).

L’Amazzonia non è importante soltanto per il contributo di ossigeno prodotto, resta un’area chiave anche per la biodiversità.

A inizio settimana, alcuni ricercatori della ONG statunitense, Conservation International hanno fatto sapere di aver scoperto un animale mai identificato prima nell'Amazzonia peruviana.

Si tratta di un esemplare delle dimensioni di un topo gigante trovato durante un lavoro di esplorazione nella riserva ecologica di Santa Elena, paradiso di mammiferi, rettili, farfalle ed uccelli situato nella regione di San Martin.

"E' molto grande, come se fosse un roditore", ha spiegato il consulente ambientale Alex Castillo, secondo il quale biologi e scienziati della ong americana Conservation International – che hanno partecipato all'esplorazione - hanno confermato trattarsi di "una nuova specie che non è mai stata registrata".

L’Amazzonia è ora più protetta dalle incursioni degli uomini ma la deforestazione rischia di accelerare a causa del cambiamento climatico.

Il Rio Negro, il più grande affluente di sinistra del Rio della Amazzoni è in una condizione di secca estrema, il livello è sceso sui minimi degli ultimi 121 anni

Effetto

I seguenti ETF emessi da Axa Investment Managers sono focalizzati sui temi del clima e della biodiversità. Sono allineati attivamente agli Obiettivi d…

Iscriviti a Websim per continuare a leggere

Non perdere questa occasione, iscriviti a Websim e riceverai 1 mese di prova del Pass Exclusive. Potrai decidere successivamente se acquistare uno dei nostri abbonamenti o meno.


 Team Soluzioni di Investimento

I professionisti del team Investment Solutions di Websim