BIODIVERSITA' - Blue Bond, la finanza che protegge gli oceani
Lo strumento swap debt for nature, detto anche blue bond, viene usato di solito quando un governo non ha accesso al mercato dei capitali, oppure i suoi prestiti vengono scambiati a sconto

Fatto
Il miglioramento dell’outlook da parte di S&P riavvicina il Sud Africa all’area Investment Grade e ridà alla seconda economia dell’Africa una posizione meno periferica nel mercato dei capitali.
Nello stesso giorno della promozione a Stabile, da Neutral, dell’outlook, Bloomberg riporta che The Nature Conservancy (TNC), un'organizzazione no-profit statunitense, sta studiando insieme al governo di Cyril Ramaphosa uno scambio di debito contro natura: obiettivo dell’intervento finanziario congiunto, è la difesa della biodiversità in una fascia di litorale che interessa tre paesi, Sud Africa, Angola e Namibia.
TNC, organizzazione che lavora per “Conservare le terre e le acque da cui dipende tutta la vita”, opera proponendo a vari soggetti, investitori da una parte e istituzioni governative con difficoltà nell’accesso al credito dall’altra, strumenti finanziari più flessibili di quelli offerti da normali soggetti finanziari, ma anche da organizzazioni globali pro ambiente.
“Il grande vantaggio di questi strumenti è che hanno un orizzonte temporale completamente diverso”, ha dichiarato Jeff Ardron, direttore di Africa Oceans di TNC a Bloomberg. “Stiamo parlando di orizzonti temporali di 20 o 30 anni”.
I finanziamenti swap debito-natura, complesse strutture finanziarie messe a punto per la prima volta da Credit Suisse cinque anni fa, restano un mercato di nicchia ma non sono più eventi occasionali di dimensioni micro. La stessa TNC ha già chiuso quest’anno un programma di conservazione della biodiversità marina con il Belize e con il Gabon: il controvalore non è colossale, ma per i due paesi è una cifra rilevante, 553 e 500 milioni di dollari rispettivamente.
Questi swap avvengono di solito quando un governo non ha accesso al mercato dei capitali, oppure i suoi prestiti vengono scambiati a sconto.
A quel punto, si mette in moto una complessa macchina finanziaria che include la fornitura di garanzie ai finanziatori e il riacquisto del debito sul secondario a prezzo super scontato. Una parte del denaro risparmiato dall’emittente con la ristrutturazione serve a remunerare gli investitori, un’altra va a sostenere programmi di conservazione della natura.
Questo genere di obbligazioni speciali sono dette anche blu bond, in quanto destinate alla conservazione soprattutto dell’ecosistema di mari e oceani.
Dietro non ci sono pescicani della finanza travestiti da benefattori: “Qui non si sta costringendo nessuno. Si tratta di qualcosa che i governi scelgono volontariamente”, ha chiarito Ardron.
Oltre alle organizzazioni no profit, come TNC, a lavorare per la conservazione della biodiversità, ci sono anche istituzioni finanziarie tradizionali.
In agosto Standard Chartered ha chiuso il primo swap debito-natura sotto forma di rifinanziamento per il governo delle Bahamas. La banca londinese si è impegnata a fornire alla nazione caraibica le risorse per riacquistare sei obbligazioni con scadenze che vanno dal 2028 al 2038. Le Bahamas hanno detto di voler spendere fino a 210 milioni di dollari nel delisting.
In luglio JPMorgan aveva concluso un'operazione di rifinanziamento da 1 miliardi di dollari con El Salvador.
Di recente, al vertice sulla biodiversità COP16 in Colombia, un gruppo di organizzazioni non profit ha affermato congiuntamente che se si arrivasse a definire uno schema d’azione replicabile per lo swap debito natura, si potrebbero sbloccare fino a 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima e la biodiversità.
Effetto
I seguenti ETF emessi da Axa Investment Managers sono focalizzati sui temi del clima e della biodiversità. Sono allineati attivamente agli Obiettivi d…
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