BANCHE ITALIANE - Il Governo cambia il meccanismo di calcolo della windfall tax. L'Analisi Tecnica di Websim

In discussione se la tassa possa essere dedotta su più anni. Potrebbe non essere una tantum, ma applicata nel corso di diversi anni

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Fatto

L'indice Ftse del settore bancario italiano perde lo 0,50%, in linea con l'andamento dell'indice Stoxx delle Banche europee (-0,60%).

Quello di oggi è il quarto calo consecutivo, che potrebbe portare alla peggior settimana da aprile (bilancio provvisorio -5,70%).

Il timore di un deterioramento dei conti pubblici, la concorrenza dei titoli di Stato ai depositi bancari (lancio del nuovo BTP Valore), le incertezze sulla tassa straordinaria, hanno ridimensionato il vantaggio da inizio anno delle banche italiane rispetto al resto d'Europa: +23% vs 8,0%.

Unicredit con un +55% ytd e BPER con un +34% restano i due titoli migliori del settore del 2023.

A proposito di windfall tax

La discussione sulla one off tax ed eventuali emendamenti verranno discussi la settimana prossima in Commissione. Secondo la stampa i cambiamenti dei meccanismi potrebbero essere rilevanti: 

-    Gli interessi sui titoli di Stato dovrebbero essere dedotti dalla base di calcolo; 
-    il “cap” allo 0.1% sarebbe innalzato al 0.15% ma applicato agli RWA e non più ai total asset; 
-    La tassa sarebbe deducibile su più anni;
-    La tassa potrebbe non essere one off ma applicata su più anni. 

Il Governo inoltre sembra voler accantonare, almeno per ora, il decreto sugli NPLs.  

Le modifiche che potrebbero essere introdotte vanno nella direzione di non disincentivare l’acquisto dei titoli di Stato da parte delle banche; il passaggio dai total assets agli RWA sarebbe quindi dettato da questa esigenza, così come l’innalzamento del cap visto che gli RWA sono una frazione degli assets e che i titoli di stato sono pesati zero.

L’applicazione della tassa su più anni potrebbe essere fonte di preoccupazione per la redditività futura delle banche; si dovrebbe però considerare che l’andamento del NII è chiaramente decrescente in un contesto in cui il cost of funding è destinato ad aumentare velocemente impattando quindi sul gettito della tassa.

In attesa che venga chiarito se la tassa è un one off o diventi ricorrente, possiamo dire che il gettito con il cap allo 0.15% dovrebbe essere pari a circa Eu 2bn (in linea con le indicazioni che aveva dato inizialmente il Governo), ovvero inferiore all’ultima ipotesi. Il gettito complessivo, però, potrebbe essere superiore nel caso in cui la tassa non fosse un one off ma diventasse ricorrente. Rimangono i dubbi di costituzionalità della tassa in funzione di come verrà declinata.

Lo stop alla riforma dei meccanismi di recupero degli NPL, sembra essere stata accantonata in quanto avrebbe avuto risvolti importanti per gli operatori del settore e reso più difficile per le banche la cessione di NPLs.

Effetto

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