Automotive - I dazi si mangiano metà dell'utile di Stellantis
Ogni punto percentuale dei dazi imposti dagli Stati Uniti su Canada e Messico riduce del 2% il profitto pre-tasse del gruppo italo francese. Va male allo stesso modo a General Motors e Ford

Fatto
A Piazza Affari il martello dei dazi colpisce soprattutto i titoli dell'automotive, Stellantis perde il -7% e Pirelli il 5,5%.
In Europa, l’indice Stoxx del settore segna un calo del -3,5%, il colosso francese dei ricambi, Valeo segna una flessione del -7,5%, Volkswagen del -5% e Mercedes del -4%.
Nel fine settimana la Casa Bianca è passata dagli annunci ai fatti: l’ordine esecutivo firmato dal presidente prevede tariffe del 25% su Messico e Canada, oltre che del 10% sulla Cina, a partire da domani.
Donald Trump ha comunque lasciato aperto la porta a un ripensamento, parlando ieri sera di colloqui in agenda oggi con i vertici di Ottawa e Città del Messico. Per quanto riguarda l’Europa, siamo ancora agli annunci e alla minaccia: per ora nulla di ufficiale.
La borsa, intanto si porta avanti e comincia a stimare gli effetti, gli analisti sono impegnati a fare i calcoli sulle ricadute. Gianluca Bertuzzo di Intermonte si aspetta in via preliminare effetti pesanti.
Dazi: quanto costano a Stellantis.
I punti di partenza sono gli ingressi negli Stati Uniti di auto dei marchi Stellantis prodotte in Messico e Canada: l’anno scorso erano 359.000 per il paese al confine Sud e 130.000 per il paese al confine Nord. In aggiunta ci sono 46.000 autoveicoli leggeri (automobili) importati dall’Europa. Totale 535.000, circa un decimo della produzione totale di Stellantis. Bertuzzo assume dazi del 35% su Messico e Canada, mentre ipotizza che il primo colpo contro l’Europa siano tariffe del 10%, in aggiunta al 2,5% già operativo. Inserendo questi dati nelle stime e tralasciando per il momento le eventuali contromisure della casa auto, la risposta dei consumatori, l’andamento del cambio e tanto altro ancora, si arriva a un risultato pesante, un utile pre-tasse circa dimezzato rispetto al 2024. Ogni punto percentuale di dazi si mangia il 2% del profitto pre-tasse del gruppo italo francese.
Quanto costano agli altri costruttori.
Va ugualmente male ai concorrenti diretti negli Stati Uniti, anch’essi impegnati da anni in una politica di delocalizzazione verso il Messico. General Motors dovrebbe uscirne con utile pre-tasse dimezzato, per Ford, Intermonte stima -59%, Va relativamente meglio a Volkswagen (-24%) e a BMW (-14%). Ferrari rischia un effetto negativo del 5%, ma qui il peso della fedeltà del consumatore al brand, potrebbe compensare parecchio l’aumento dei prezzi provocato dall’incremento delle tariffe doganali.
Dazi su e immatricolazioni giù.
I dazi arrivano a colpire Stellantis in un momento difficile per quel che riguarda le vendite. Stamattina la Francia ha pubblicato i dati sulle consegne di auto (PC) e veicoli commerciali leggeri (LCV) di gennaio 2025. Il mercato segna un calo del -7% anno su anno e Stellantis va molto peggio, -12%. Il mix mostra che Jeep e Alfa Romeo sono in crescita, mentre DS è in calo. La quota di mercato si riduce di oltre due punti percentuali. In dicembre, a fronte di immatricolazioni europee in crescita anno su anno del 4%), Stellantis ha registrato un calo del-7%.
Arriva il nuovo Ceo.
Dazi e vendite deboli dovrebbero spingere il presidente John Elkann ad accelerare il processo di individuazione del nuovo amministratore delegato. Il toto-nomine vedrebbe in pole position il COO del Nord America, Antonio Filosa.
Effetto
Analisi Tecnica. Graficamente, negli ultimi dieci anni la tendenza del settore Automotive ha vissuto ampi movimenti rialzisti/ribassisti con forte res…
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