BOND EUROPA - La BCE è prossima a vincere la lotta contro l'inflazione

L'High Yield europeo ha evidenziato una brillante performance grazie a fondamentali societari favorevoli. 

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Fatto

Alla luce delle ultime indicazioni macroeconomiche, emerge che la Banca centrale europea (Bce) ha parzialmente realizzato il suo obiettivo di riduzione dell'inflazione.

Secondo una stima flash ufficiale, a novembre l’inflazione annuale dell’eurozona è salita al +2,3% dal +2,0% di ottobre. Pur essendo in linea con le previsioni del mercato, il livello ha superato di poco l’obiettivo del +2% della Banca centrale europea (BCE) per la prima volta in tre mesi. L’inflazione core, dalla quale sono escluse le componenti più volatili di energia, generi alimentari, alcolici e tabacco, è rimasta invariata al +2,7%. Stando alle attese del mercato, la BCE dovrebbe abbassare i tassi d’interesse di 25 punti base alla riunione del 12 dicembre. 

Attualmente la Bce dispone anche di opzioni per reagire in caso di rallentamento dell'economia.

In futuro ciò dovrebbe rivelarsi positivo per il credito in euro.

Al momento i rendimenti complessivi del credito in euro sono nettamente superiori alla media decennale, anche se i fondamentali di alcuni di questi emittenti sono estremamente solidi e resilienti.

I motivi sono da ricercare in primo luogo nel contemporaneo aumento dei tassi dei titoli di Stato, mentre per gli spread di credito la situazione è un po' diversa. Questo perché, come negli Stati Uniti, negli ultimi dodici mesi abbiamo assistito a una significativa contrazione degli spread di credito.

Da un punto di vista tecnico, è stato un anno importante caratterizzato da un notevole interesse da parte del mercato. Ormai quotidianamente, assistiamo a nuove emissioni sottoscritte in alcuni casi per quattro o cinque volte l'importo offerto ed è prevedibile pensare che tale squilibrio tra domanda e offerta rimarrà in vigore anche nei mesi a venire.

L'High Yield europeo ha evidenziato una brillante performance grazie a fondamentali societari favorevoli. Inoltre, il tasso di default, pur risultando elevato rispetto all'era pre-COVID, contraddistinta da quantitative easing e rifinanziamenti a basso costo, rimane oggi a livelli gestibili, il che favorisce il rendimento complessivo.

A livello settoriale, gli emittenti finanziari continuano a risultare interessanti, in quanto i rischi principali, come i crediti deteriorati, si attestano ancora su livelli bassi.

Gli emittenti immobiliari, tendenzialmente soggetti a una notevole leva finanziaria e quindi sfavoriti dal momento in cui i tassi hanno iniziato a salire nel 2022, sono ormai in grado di erogare emissioni di qualsiasi livello in seguito al calo dei tassi. Pertanto, che si tratti di debito senior, debito subordinato, debito perpetuo o di AT1, riteniamo che si tratti di un mercato molto dinamico. 

Effetto

Il seguente strumento quotato a Piazza Affari investe in obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. Duration 5,2 anni. …

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 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim