CIVITANAVI - PIU' DIFESA IN ITALIA ED IN EUROPA
Civitanavi Systems , attiva nei sistemi di navigazione e stabilizzazione inerziali, tratta in borsa intorno a 4,07 euro, Nel report di avvio della copertura diffuso stamattina, Berenberg pone come target price a sei euro. Il giudizio è Buy.
Per la società esposta per poco più della metà dei ricavi alla difesa, il contesto di mercato è favorevole.
Ieri il governo italiano ha fatto sapere che nel Def ci sarà l’aumento delle spese militari. Il no del Movimento 5 Stelle non è bastato a fermare l'iter del provvedimento passato in consiglio dei ministri. Mario Draghi ha rilanciato, affermando che il governo «intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil». Per il premier «non possono essere messi in discussione» in un momento così delicato, con la guerra alle porte dell’Europa: «Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza». L'incremento vale circa dieci miliardi di euro di spesa per la difesa in più ogni anno. Se tutti i paesi dell'Unione Europea dovessero portare la spesa al 2% del Pil, si arriverebbe a circa 70 miliardi di euro di spesa aggiuntiva ogni anno.
Anche a seguito della guerra in Ucraina, l’Unione Europea ha deciso di investire nella protezione dei confini. La Germania ha già detto che investirà quest'anno 100 miliardi di euro nella difesa e porterà al 2% le spese militari sul Pil ogni anno, dall'1,5%.
Il Consiglio europeo di Versailles del 10 e 11 marzo, ha stabilito che si deve, ” incrementare considerevolmente le spese per la difesa, destinando una quota significativa agli investimenti, con particolare attenzione alle carenze strategiche individuate”. L’Europa deve “investire ulteriormente nelle capacità necessarie per condurre l'intera gamma di missioni e operazioni, anche investendo in abilitanti strategici quali la cibersicurezza e la connettività spaziale”.
La scorsa settimana, la società ha confermato il raggiungimento degli obiettivi di crescita annunciati al momento dello sbarco in borsa in febbraio. “Anche in virtù delle prospettive di crescita del mercato, Civitanavi è fiduciosa di poter continuare il proprio percorso di sviluppo nel 2022, sostenuto da elementi esogeni favorevoli nel medio-lungo termine e forte del proprio posizionamento competitivo”. Il ceo e co-fondatore, Andrea Pizzarulli, nel corso del road show con gli investitori avevano anticipato per l’anno in corso un range di ricavi tra 34,8 e 38,7 milioni, in forte miglioramento dai 25 milioni di euro del 2021. La crescita è destinata ad accelerare nel 2023, con il quasi raddoppio del giro d’affari a circa 68 milioni di euro.
I dati completi del 2021 diffusi ieri hanno detto poco di più di quel che era già stato anticipato. Tra le voci mancanti, c’era quella sull’utile operativo, salito del 67% a 6,7 milioni. Il debito sale a 2,9 milioni di euro, da 1,3 milioni di fine 2020, ma il forte aumento è da ricondurre allo sforzo industriale che la società ha messo in atto per poter far fronte alla domanda. Nel comunicato si parla di “incremento delle rimanenze di magazzino legate ai semilavorati e le materie prime al fine di poter fronteggiare esigenze di produzione, ed al pagamento di acconti versati nel 2021 relativi a vendite finalizzate nel 2022, nonché in relazione alla crescita del volume di affari”. Nulla di preoccupante quindi. Pizzarulli dice nel comunicato che “l’andamento positivo è supportato dagli investimenti nell’ampliamento della capacità produttiva”. Problemi con le forniture non ce ne dovrebbero essere, perché la catena di approvvigionamento è solida, dice la nota.
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